L’AQUILA – di Ludovica Aristotile e Bianca Francavilla – C’è una nuova moda che sta circolando sui social tra gli adolescenti di tutta Italia, che consiste nel pizzicarsi le guance fino a farsi talmente male da rompersi i capillari o lasciarsi delle cicatrici rosse sugli zigomi che durano settimane e, nei casi più gravi, in maniera permanente. Un trend che incute terrore e che si sta diffondendo a macchia d’olio sui social come TikTok o Instagram, dove vengono condivisi video di adolescenti che divertiti si stringono forte le guance fino a lasciarsi segni sul volto simili a quelli che si hanno dopo una rissa.
Le testimonianze
A lanciare l’allarme, fino ad ora, sono stati i docenti di scuole medie e superiori di numerose città italiane tra cui: Roma, Napoli, Foggia, Codogno, Bologna.
Negli ultimi giorni si sono registrati molti casi anche in un una scuola media in provincia di Modena, dove i professori denunciano situazioni inverosimili di ragazzi con segni rossi sul volto. I docenti si dicono “estremamente preoccupati” di questo trend che sta circolando tra i ragazzi e, soprattutto, della tranquillità con cui raccontano di farsi male.
“È capitato in più di una occasione di avere in classe ragazzi con dei lividi sulle guance che li esibivano quasi vantandosene – raccontano spaventati i professori – In alcuni casi ci sono anche stati indicati quali erano i ragazzi esperti, che attraverso questi atti avevano acquisito il ruolo di leader. Abbiamo provato ad andare a fondo sulla questione, avendo come unica risposta la più preoccupante: ‘Per noi è una moda’”.
Cicatrice francese: cos’è e da dove viene
Tale fenomeno autolesionistico è nato in Francia, probabilmente da un gruppo di TikToker di origine magrebine e prende il nome di cicatrice francese. Questa malsana pratica si è ispirata a una consuetudine del dittatore haitiano François Duvalier, il quale si feriva stringendosi le guance per affermare la sua forza e obbligava i suoi miliziani a fare altrettanto come elemento caratterizzante. La storia ci ricorda inoltre che nell’800 le prostitute affette da sifilide si pizzicavano le guance fino a lasciarsi segni rossastri sul volto per cercare di nascondere il loro pallore dovuto alla malattia.
Cosa fare davanti a casi simili
Quali fattori sono implicati in questi comportamenti autolesionistici? Secondo la psicologa e psicoterapeuta Sharon Di Loreto “Sicuramente il fenomeno è complesso e sono implicati fattori psicologici e sociali. Dal punto di vista psicologico il comportamento autolesionistico sposta l’attenzione dal dolore emotivo a quello fisico, percepito come più tollerabile. Può rientrare in diversi quadri psicopatologici tra cui il disturbo borderline di personalità. Va quindi valutato attentamente da un professionista”.
La psicoterapeuta Di Loreto consiglia ai genitori coinvolti in queste situazioni “di parlare apertamente con il proprio figlio sulle motivazioni sottostanti il gesto e condurlo ad intraprendere un percorso con uno psicologo-psicoterapeuta”.
Anche l’educatrice assistenziale Marilena Trazzi, che sta svolgendo un lavoro di ricerca su come i social influenzano negativamente gli adolescenti afferma che “L’uso dei social genera dipendenza e stimola comportamenti che si ripercuotono sulla salute fisica e mentale dei più giovani. Alcune mode attuali portano le nuove generazioni a farsi trasportare in sfide estreme perdendo così la propria capacità di ragionare, al solo scopo di far parte del gruppo”. Quando le è capitato un caso ha tentato di stimolare “un momento di riflessione che ha portato i ragazzi a domandarsi se tale azione fosse da eroe o da pecora nel gregge”.
L’invito del personale educativo e sanitario è quindi quello di denunciare questi trend pericolosi e informare professionisti del settore per poter aiutare i ragazzi coinvolti e sensibilizzare loro su queste tematiche.
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