L’AQUILA – di Nando Giammarini – Si celebra oggi la Giornata Mondiale dell’Acqua ( World Water Day) con l’obiettivo di sensibilizzare Istituzioni mondiali e opinione pubblica sull’importanza di ridurre lo spreco di acqua e di assumere comportamenti volti a contrastare il cambiamento climatico.
In questa occasione, è quanto mai necessario affrontare tutte le vaste problematiche legate al risparmio dell ‘oro azzurro del nostro pianeta. Si tratta di un argomento di primaria importanza che coinvolge e interessa tutta la nostra società: dal mondo agricolo, il più colpito con notevoli difficoltà che impattano anche sull’occupazione, a quello industriale, per concludere con il sempre più difficile approvvigionamento idrico per le nostre città in continua difficoltà. Anche quest’anno, torna il progetto “Acqua nelle Nostre Mani” di Finish , in collaborazione con Ipsos – società multinazionale di ricerche di mercato e consulenza – che ha esplorato la consapevolezza, le abitudini e i comportamenti delle persone in Italia in relazione al problema della scarsità idrica.
Premesso che l’acqua è, come il cibo, la risorsa più preziosa per l’intera umanità quanto di più importante abbiamo su questo pianeta occorre necessariamente impegnarci per limitarne l’uso ma soprattutto gli sprechi. Un bene che se non preservato rischia di esaurirsi e compromettere il futuro di tutti. Il nostro impegno concreto è quello di creare una corretta cultura sull’utilizzo dell’acqua e l’obiettivo di ridurne gli sprechi, a partire dalle nostre azioni quotidiane come l’abitudine di sciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie. Altro importante accorgimento da prendere è abituare i nostri figli a limitare l’uso dell’acqua quando si lavano i denti anche in considerazione del fatto che il consumo medio delle famiglie è il più alto d’ Europa. E’ fin troppo chiaro che le falde acquifere tendono ad esaurirsi anche in funzione dei cambiamenti climatici.
Desidero raccontare una mia esperienza personale che si è verificata in autunno inoltrato; lo scorso dicembre, poco prima di Natale, a casa mia di Cabbia. Una mattina andai in bagno per lavarmi e dai rubinetti usciva solo aria con un rumore nei flessibili. La cosa andò avanti per alcuni giorni, intervennero i tecnici dell’acquedotto che effettuarono i controlli ma non se ne veniva a capo. Il problema si risolse solo dopo la nevicata quando risalì il livello della sorgente. Solo allora, nonostante io sia una persona contro qualsiasi tipo di spreco, capì cosa significa non aver acqua per le pulizie personali e per tenere un corretto livello igienico sanitario.
Per renderci conto del nostro bisogno d’acqua snoccioliamo alcune cifre che ci potrebbero aiutare a comprendere meglio il problema. In iItalia in media consumiamo 229 litri d oltre 8 miliardi di metri cubi ogni anno, di cui circa il 14% rappresenta il consumo domestico o in giardino. Scopriamo insieme dove usiamo la nostra acqua ogni giorno. L’acqua a persona, il 66% in più rispetto alla media mondiale. È necessario aumentare la consapevolezza ad un uso sostenibile dell’acqua.
Noi italiani ne consumiamo ancora troppa: siamo fra i primi in Europa per il consumo medio quotidiano Se pensiamo, infatti, che 50 litri sono il quantitativo minimo vitale giornaliero, certamente potremo ridurre gli attuali circa 230 litri medi al giorno pro capite, facendo più attenzione agli usi e agli sprechi. Le statistiche Istat ci dicono poi che la spesa mensile media delle famiglie italiane è di 14,68 euro per la fornitura di acqua nell’abitazione, e nonostante l’indiscussa qualità della nostra acqua potabile, ammonta ancora a circa 12 euro la spesa mensile per l’acquisto di acqua minerale.
Carenza d’acqua, perdita di ghiacciai, siccità, crisi alimentare e produzione di energia a rischio: sono solo alcune delle conseguenze della crisi idrica provocata dagli impatti del cambiamento climatico. Tutti siamo consapevoli tra acqua e clima c’è un legame inscindibile e pericoloso che va studiato nei minimi dettagli per affrontarlo con urgenza e determinazione. Per il bene di tutti.
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