L’AQUILA – “Al di là del muro. Riflessioni sulla giustizia riparativa” è il titolo dell’evento che si terrà il 16 dicembre alle ore 10:30 presso la sala Rivera di Palazzo Fibbioni.
Una riflessione a più voci, a partire dalle associazioni che hanno costituito un’ATS nell’aprile del 2021 per lo svolgimento del progetto Accoglienza e Inclusione. Tale progetto nasce in risposta alla manifestazione di interesse promossa dalla Regione Abruzzo per l’attuazione del progetto Abruzzo Inclusivo, finanziato dalla Cassa delle Ammende per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID 19 negli Istituti penitenziari, giusta convenzione in collaborazione con gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna.
L’ATS è composta dall’Associazione Fraterna Tau OdV – ETS, capofila, Associazione Il Germoglio, Associazione Voci di Dentro, Fondazione Celestino V Onlus e Basiliade Società cooperativa sociale. Sono state aperte due case di accoglienza, una sul territorio aquilano e uno su quello teramano, che da luglio 2021 ha accolto 15 detenuti in misura alternativa (affidamento o domiciliari) che non dispongono di reti familiari e di un alloggio dove poter scontare il residuo di pena e quindi di poter accedere ad un programmo di reinserimento sociale.
Nel corso del progetto sono state attivate altre collaborazioni, in particolare con la sede distaccata del Centro per la giustizia minorile Lazio, Abruzzo e Molise per l’inserimento nel progetto di giovani sottoposti alla misura della messa alla prova e la Casa Lavoro di Vasto. In questa tipologia d’istituto sono internate persone che molto spesso non hanno reti sociali o parenti disposti a farsene carico. Non trovando una soluzione esterna, la magistratura tende a differire i provvedimenti di pericolosità sociale con il rischio di prorogare a tempo indeterminato la misura.
Per questo sono fondamentali i progetti di accoglienza, per evitare che persone fragili e senza riferimenti sui territori si trovino senza alternative e senza una reale prospettiva di reinserimento sociale e per far sì che si crei un vero sistema di giustizia di comunità.
A concludere l’incontro, l’Associazione Voci di dentro che presenterà il calendario “Volti di dentro” che racchiude fotografie di detenuti ed ex detenuti in affidamento all’associazione. Si pone l’obiettivo di cambiare la prospettiva e gli stereotipi che troppo spesso si hanno nei loro confronti. Persone, volti, sentimenti e quotidianità prima di ogni altra cosa. Sono i volti della sofferenza, diversi dalle “brutte facce” a cui siamo troppo spesso portati a credere, ma sono gli stessi volti che amano la vita, i loro compagni, i loro famigliari, i loro animali, i loro amici. Sono persone che hanno voglia di riscattarsi. Sono occhi che ricordano il passato ma che cercano di portare speranza nel loro futuro. Ognuno di loro, e come loro molti altri quando gli si dà gli strumenti per volare, coltivano passioni, riscoprono dei valori, si impegnano in lavori vecchi e nuovi, cercano di tornare a fare del bene.
Lascia il tuo commento