L’AQUILA – Mercoledì 7 dicembre alle ore 11:00 si è tenuta presso la sala Cicerone nella sede comunale di Villa Gioia, una conferenza stampa delle opposizioni unite a seguito del consiglio comunale straordinario sulla sanità aquilana.
La conferenza stampa è stata aperta e coordinata dal capogruppo del PD Stefano Albano, che nel suo intervento ha riassunto nel dettaglio le principali problematiche evidenziate dalla sanità locale, nello specifico: “Abbiamo chiesto la seduta straordinaria di consiglio comunale svoltasi lunedì non solo perché c’è una vertenza San Salvatore, ma perché occorre fare il punto sullo stato di salute della nostra Asl valutando l’operato delle istituzioni. Da questo punto di vista gravissime le assenze di Marsilio e dell’assessore alla salute Verì, come inaccettabile il discorso di chi come il sindaco minimizza i problemi cercando autoassoluzioni.
Guardando ai fondi finora stanziati, emergono numeri che mostrano un incontrovertibile divario a scapito della nostra città. Per l’emergenza Covid i fondi in Abruzzo sono stati così ripartiti: 58 mln Pescara, 48 mln Chieti, 48 mln Teramo, 19 mln L‘Aquila.
Divario aggravato dal fatto che il Covid Hospital costruito a Pescara non ha mai avuto le risorse umane necessarie a farlo funzionare al massimo delle sue potenzialità e che non è servito per ospitare pazienti provenienti da tutta la regione.
Mentre invece i fondi della scorsa ripartizione del Fondo Sanitario regionale (sempre in milioni) erano i seguenti: 23 mln Pescara, 25 mln Teramo, 13 mln Chieti, 1 mln L’Aquila.
Nel Fondo per l’edilizia sanitaria invece c’erano 410 milioni come totale per l’Abruzzo, di cui all’Aquila ne sono arrivati 4, meno dell’1%.
Tutto questo disegna un pericoloso trend che va ribaltato. In tal senso abbiamo ottenuto di votare all’unanimità con la maggioranza un documento che fra i vari punti di denuncia e proposta, pone la necessità di una battaglia unitaria per cambiare i criteri della prossima ripartizione del Fondo Sanitario Regionale: invece che per quota capitaria come finora, il 70% si divida equamente fra le 4 asl, il restante invece in base all’estensione del territorio.
Il documento impegna poi sindaco e giunta a potenziare la medicina di territorio (una parte del patrimonio immobiliare comunale verrà usato per moltiplicare presidi di medicina sul territorio) e ad avviare una fase orizzontale di confronto sulla pianificazione delle risorse del PNRR”.
La consigliera comunale del PD, Eva Fascetti, che è stata la prima firmataria della richiesta di consiglio comunale straordinario, ha incalzato il Manager dell’Asl riportandolo alle sue responsabilità, nello specifico: “Il Manager Asl ha rappresentato un quadro non del tutto coerente con la situazione reale che vivono personale sanitario e cittadini. Molte le criticità non risolte, occorre uno snellimento delle procedure amministrative. Valuteremo operato Asl con il bilancio di gestione relativamente eventuale debito e dati di mobilità attiva e passiva”.
Successivamente la consigliera Stefania Pezzopane ha preso la parola per un breve e deciso contributo: “La salute dei cittadini è una priorità. L’Aquila deve decidere se essere capitale della salute o ultima ruota del carro. Noi abbiamo lavorato per un consiglio comunale proteso al rilancio. Il nostro ordine del giorno, rafforzato dall’ascolto delle 10 ore di dibattito, è diventato unanime. Strumenti di partecipazione come la Consulta sanità, la convocazione frequente dell’Assemblea e del comitato ristretto, il Dea di 2 livello, riequilibrio spesa e tanto altro ora è nero su bianco. Nessuno provi a far finta della gravità della situazione dell’ospedale: sarebbe un torto troppo grande a chi soffre ed ha bisogno di efficienza ed a medici e personale sanitario che ogni giorno danno l’anima”.
Tra gli altri consiglieri di opposizione intervenuti registriamo gli importanti contributi di Simona Giannangeli e di Enrico Verini. La prima ha tenuto a rimarcare la mancanza di alcuni servizi essenziali, nel dettaglio: “La sanità pubblica è sotto attacco e le condizioni nelle quali versano l’Ospedale San Salvatore ed i presidi territoriali lo svelano. Purtroppo il Sindaco ed il manager Asl hanno raccontato una cattiva storia nel consiglio comunale straordinario di lunedì. Bisogna lottare duramente per salvaguardare il carattere pubblico della sanità, perché è principio costituzionale il diritto alla cura. L’ordine del giorno condiviso all’unanimità è un punto di partenza. Si è riuscito ad inserire anche l’impegno del Sindaco e della Giunta ad acquisire periodicamente i dati Asl relativi alle interruzioni volontarie di gravidanza, dati mai forniti ad oggi, nonostante le richieste delle associazioni di donne”.
Il secondo ha posto l’accento sull’importante ruolo delle istituzioni di alta formazione locali, tra le quali – ovviamente – l’università: “Non va sottovalutata la connessione tra depotenziamento del nostro ospedale con la facoltà di Medicina del nostro ateneo. È evidente che la chiusura di reparti provoca l’impossibilità di formazione delle specializzazioni mediche e altrettanto evidente che l’apertura di nuovi reparti negli ospedali della costa porta all’apertura di nuovi corsi di specializzazione nella facoltà di medicina di Chieti. Le questioni sono intimamente connesse e c’è, oramai evidente, un attacco regionale al nostro ospedale e alla nostra università. A questo attacco dobbiamo reagire”.
Infine, va registrata la presenza del Consigliere Regionale del PD Pierpaolo Pietrucci, venuto a sostenere con forza l’iniziativa dei colleghi comunali.
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