L’AQUILA – Come ogni giovedì dall’inizio della guerra, l’assemblea cittadina “L’Aquila per la pace” è presente ai Quattro Cantoni per testimoniare quanto sia imprescindibile il concetto di pace da perseguire sempre e con ogni mezzo.
Con la corsa al riarmo in atto in tutto il mondo – si legge in una nota del movimento L’Aquila per la Pace – la pace è destinata a rimanere un concetto astratto e saremo tutti sempre più esposti a rischi di incursioni armate da parte dei tanti regimi totalitari con mire espansionistiche. L’Italia accresce a dismisura le spese militari mentre la situazione economica precipita esponendo la popolazione a un impoverimento con rischi di tenuta dello stato sociale.
C’è l’esigenza forte di premere per una trattativa di pace, subito, lo vuole la stragrande maggioranza della gente, mentre il governo va in tutt’altra direzione. La tragedia della guerra continua e i profughi ucraini trovano rifugio in Europa, la stessa Europa totalmente impermeabile ai flussi di altri profughi provenienti da altre situazioni di guerra, di carestie, di povertà assoluta.
Quella contro i profughi è un’altra guerra che dura da anni, combattuta con armi impari ai danni di inermi esseri umani che cercano solo una prospettiva di vita.
Per questo giovedì la chiamata alla mobilitazione è speciale e sta percorrendo le strade e le piazze di tutt’Italia e non solo; viene da Padre Alex Zanotelli che denuncia forte la vergogna per l’ennesima strage di richiedenti asilo a Melilla (confini marocco-spagnoli).
Un altro appuntamento è in programma in città per la mattina di sabato 2 luglio per una Marcia per la pace da San Giuliano (la sbarra) fino a Collebrincioni sul cammino dei 9 martiri aquilani ripercorrendo il cammino di quei giovani che segnarono un momento seminale della rinascita civile e democratica della città.
Invitiamo tutta la cittadinanza – termina la nota – a partecipare portando come di consueto la bandiera della pace, al presidio cittadino che si terrà giovedì 30 giugno alle ore 18,30 ai Quattro Cantoni, a L’Aquila.
Lasciamo che si alzi la voce del mondo pacifista, una delle più belle tradizioni del mondo antifascista.
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