L’AQUILA – “Come un disco rotto Gianni Padovani continua ad attaccare sul tema degli impianti sportivi dimostrando, al di là delle chiacchiere, di non apprezzare per pura partigianeria politica opportunità delle quali poi si avvale, come quella del titolo di Città europea dello Sport conferito alla città dell’Aquila dopo un lungo percorso rispetto al quale rivendico con orgoglio il mio contributo. Padovani fa bene ad avvalersi di una occasione così importante, ma già che c’è dovrebbe informarsi meglio visto che la commissione che ha attribuito il premio alla nostra città non ha avuto nulla da obiettare sull’impiantistica che al contrario è superiore a quella presente in altre città di pari numero di abitanti”.
Lo dichiara Noemi Tazzi, dirigente sportiva, promotrice dell’Aquila città europea dello sport e candidata al consiglio comunale nella lista ‘L’Aquila al Centro’.
“Il solerte censore – prosegue Tazzi – dovrebbe anche apprezzare i cambiamenti rispetto a un passato nel quale – e ogni riferimento alle amministrazioni della sinistra è assolutamente intenzionale – le associazioni sportive dovevano pagare perfino la caparra per le transenne delle manifestazioni. Come dirigente sportiva mi sono spesa personalmente insieme ad altri per ottenere questo riconoscimento e trovo ingenerose le critiche rivolte al Comune e al comitato organizzatore, che hanno guidato e condotto in porto la fase attuativa nel pieno di una pandemia e scontando ancora in termini di ostacoli procedurali la pesante eredità lasciata dalla sinistra. Nonostante tutto questo le proposte avanzate sono state messe in pratica, la commissione ha apprezzato il dossier e la situazione degli impianti in città che ha avuto in questi anni visibili progressi, sono stati investiti 600mila euro per manifestazioni sportive alle quali è stata garantita ampia partecipazione a tutte le società sportive, cosa che non si può dire avvenisse quando sul Comune batteva una bandiera di un altro colore. Ciò non significa che non bisognerà intensificare ulteriormente gli sforzi, per sfruttare appieno anche le opportunità offerte dal Pnrr e fare sempre di più dello sport uno dei capisaldi in grado di trainare la ripresa della città e la riconnessione del tessuto sociale.”
Questo – conclude Noemi Tazzi – è l’impegno da assumere: c’è chi può perché ha all’attivo fatti, e chi può solo continuare a diffondere chiacchiere come avvenuto da tanti anni a questa parte”.
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