L’AQUILA – L’innovazione e la sostenibilità sbarcano anche sul mercato dell’edilizia e delle infrastrutture stradali presentando al mondo una novità molto interessante: il chiusino in materiale composito. Per chi non lo sapesse, un chiusino è qualcosa sul quale siamo passati miliardi di volte o che comunque abbiamo già visto ogni volta che usciamo da casa. Di cosa si tratta? Del tombino stradale, una sorta di copertura delle reti fognarie sotterranee che è stato tradizionalmente realizzato in materiali pesanti e robusti come la ghisa. Oggi il chiusino cambia volto e lo fa per ridurre l’impatto ambientale che produce, attraverso una rivoluzione che parte dai materiali di cui si compone.
Normative e materiali per il chiusino stradale
Il chiusino stradale è il coperchio di varie forme che copre pozzetti, fognature e acquedotti, ma anche reti telefoniche ed elettriche. Secondo la normativa UNI EN 124:1995 che detta i criteri di produzione, il chiusino è stato da sempre realizzato in pietra, ghisa e acciaio, materiali pesantissimi e resistenti, capaci di durare a lungo proprio in virtù della loro robustezza.
A questi materiali e nel pieno rispetto della normativa vigente si accosta il chiusino stradale in materiale composito a base plastica, un’idea che ha rivoluzionato il settore grazie alla sua semplicità, immediatezza e sostenibilità ambientale.
Perché un materiale plastico è da considerarsi sostenibile?
Per prima cosa non bisogna pensare che la plastica sia tutta uguale perché quella che causa inquinamento è tutta un’altra cosa. Difatti la plastica da imballaggio che usiamo solo per portare a casa alimenti e prodotti è decisamente più ingombrante per l’ambiente rispetto ai Pvc e simili che si trovano in edilizia.
Questi materiali, differentemente dalle plastiche a cui siamo abituati nel consumo quotidiano, sono leggerissimi e resistenti anche alle più dure delle sollecitazioni. Di conseguenza si trasportano comportando un uso considerevolmente ridotto delle risorse e delle emissioni di CO2.
Ciclo di vita e altri vantaggi
Peraltro la loro lunga durata allunga il ciclo di vita del chiusino che, così, dura di più e richiede minori interventi di manutenzione e sostituzione. Anche questo fattore, com’è ovvio, influirà positivamente sia sull’impatto ambientale che sui costi di lavoro. In altre parole taglia consumi e sprechi mentre offre una resa ottimale e durevole nel tempo.
Un vantaggio notevole che si somma ai tanti altri come il ridotto inquinamento acustico derivante dal passaggio dei mezzi pesanti. Per di più il materiale composito e innovativo è stato in grado di ridurre in modo considerevole anche i furti dei tombini, un problema che affligge numerose realtà locali e che oggi viene brillantemente risolto da questa innovazione.
La sostenibilità è una decisione verso il futuro
Tutto ciò dimostra che per migliorare davvero la qualità dell’ambiente bastano soluzioni semplici, proprio come ci viene suggerito nell’ambito delle nostre scelte di consumo quotidiano. Le decisioni sostenibili, infatti, non sono quelle che riducono solo lo spreco delle risorse ma si caratterizzano precisamente da soluzioni che guardano al futuro. La sostenibilità, in conclusione, è un principio che preserva il presente ed il futuro attraverso soluzioni durevoli nel tempo proprio come il nuovo chiusino stradale.
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