PESCARA – Il ruolo di Pescara si conferma primario nella rete relazionale con il mondo ebraico, come ha confermato la celebrazione della XXII Giornata Europea della Cultura Ebraica 2021 ospitata in presenza e con collegamenti da remoto dalla Sala consiliare del Comune. Pescara è stata la prima città abruzzese ad aderire alla GECE che quest’anno vede coinvolti 35 Paesi europei e 108 città italiane di 16 regioni e ha anticipato al primo giorno utile la data prefissata che andava però a coincidere con quella delle celebrazioni di San Cetteo e con la cerimonia di consegna delle onorificenze civiche, in programma domenica 10 all’Aurum. Ai lavori coordinati da Federico Gentilini (Amicizia Ebraico Cristiana di Francavilla al Mare) hanno partecipato in presenza le classi IV L e IV E del Liceo scientifico “Galielo Galilei”, accompagnate dai docenti Anna Valentinetti e Bruno Marian, e in webinar gli studenti del Liceo classico “Gabriele d’Annunzio” della professoressa Francesca Rossi. Il sindaco Carlo Masci nel suo intervento di saluto ha voluto sottolineare l’esperienza personale di poche settimane addietro al campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau a rafforzamento del progetto già intrapreso convintamente dal Comune per relazioni sempre più strette con le più autorevoli espressioni della cultura ebraica.
È stato ricordato che in questa prospettiva Pescara ha conferito la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, all’Unione delle comunità ebraiche, ai sopravvissuti della Shoah e ai combattenti della Brigata ebraica nella guerra di liberazione, come perpetuato da una lapide affissa in Municipio. Il presidente del Consiglio comunale Marcello Antonelli si è soffermato sull’identità occidentale che viene dalle radici giudaico-cristiane e sul fatto che «con l’Unione delle comunità ebraiche e con gli esponenti dell’ebraismo il dialogo è continuo e proficuo. Siamo tutti impegnati nel costruire l’armonia, la pace e la libertà, valori che ci sono cari e che appartengono da sempre alla tradizione di Pescara».
Apprezzato l’intervento in presenza del presidente della Regione Marco Marsilio, il quale ha rimarcato che su certi argomenti le opinioni non possono prescindere dai fatti, perché la storia non può essere né piegata né negata. Lisa Palmieri Billig (rappresentante italiana dell’American Jewish Committee e di collegamento con la Santa Sede) ha esortato i giovani ad aprirsi al mondo, a guardare a Israele e agli scambi culturali con gli altri studenti, perché questo arricchimento farà parte della loro formazione; e ha ancora una volta elogiato «il grande lavoro che Pescara, il sindaco Masci e il presidente del Consiglio Antonelli, ma anche il presidente Marsilio, stanno facendo per il dialogo, la comprensione e la diffusione della cultura ebraica».
Marina Piperno, produttrice, e Luigi Faccini, regista, per problemi di collegamento hanno rivolto un breve saluto ai presenti, mentre Marco Cassuto Morselli (presidente Federazione Amicizie Ebraico-Cristiane in Italia) si è rivolto ai giovani sollecitando le loro riflessioni proprio sulla comune radice religiosa. Luigi De Salvia (presidente Religions for Peace Italia Onlus) e Alessandro Benedetti (coordinamento giovani) hanno toccato i temi dell’antisemitismo, dei luoghi comuni e del pregiudizio, ma anche che «i punti fermi della Torah sono la concezione stessa dell’umano». Per motivi di salute è mancata la relazione di Amy K. Rosenthal (storica, giornalista per The Times of Israel, The Jerusalem Post, Guarini Institute for Public Affairs John Cabot University di Roma) sul tema «Sulle tracce degli Ebrei in Abruzzo», ma la nota di Gentilini sulle vestigia della sinagoga ebraica di Pescara, «l’ultima in Abruzzo», hanno suscitato l’interesse degli studenti, che hanno partecipato al dibattito con domande e con riflessioni.
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