L’AQUILA – “Il Presidente INPS Pasquale Tridico ha confermato la decisione di procedere alla internalizzazione del servizio escludendo la clausola sociale di salvaguardia occupazionale e confermando una procedura selettiva simile a quella adottata dalle pubbliche amministrazioni aperta a tutti gli operatori di call center di “analoga complessità”.”
E’ la denuncia di Venanzio Cretarola, Segretario UGL Telecomunicazioni Abruzzo sulla situazione dei Call Center all’Aquila e non solo.
“I ventilati e fantasiosi “criteri preferenziali” da assegnare agli attuali addetti – affonda Creatarola – sono del tutto inutili ai fini della garanzia occupazionale prescritta dalle leggi, provocando una crisi occupazionale fra le peggiori degli ultimi anni.
Tutto questo è inspiegabile, illegittimo e paradossale, in quanto provocato dal’Ente pubblico più grande d’Italia!
Il Presidente cita non meglio specificati pareri informali o formali di Ministeri e Avvocatura dello Stato rifiutando di mostrarli e continua a tacere sull’applicazione delle sentenze di Cassazione a Sezioni Unite e del TAR Lazio – che affermano il contrario – e ignorando del tutto l’Ordine del Giorno approvato dalla Camera dei Deputati a luglio scorso che impegna il Ministero del Lavoro a vigilare affinché INPS applichi la clausola sociale.
Il Presidente nega pertanto l’applicazione della stessa legge istitutiva della internalizzaione del Contact Center che ha l’obiettivo dichiarato di “garantire la stabilità occupazionale degli attuali addetti”.”
“INPS – aggiunge Cretarola – continua con una linea di totale chiusura nei confronti delle posizioni dei sindacati e del Parlamento e intende procedere disattendendo la legge e mettendo dichiaratamente a rischio centinaia di posti di lavoro e la stessa qualità del servizio garantito dagli attuali operatori da oltre 10 anni.
A L’Aquila in particolare entro il 30 novembre prossimo si rischia l’espulsione di 103 lavoratori addetti prevalentemente da anni al servizio INPS e solo marginalmente al servizio per l’Agenzia delle Entrate, i quali hanno il pieno diritto di restare nella commessa che Tridico ha annunciato di voler rinnovare per un anno a causa dell’inspiegabile e colpevole ritardo nella procedura di internalizzazione che per legge deve partire dal 1 dicembre 2021.
UGL TELECOMUNICAZIONI continua da febbraio scorso a chiedere il rispetto dei diritti di questi lavoratori ma il Presidente INPS tira dritto per la sua strada illegittima senza dare alcuna spiegazione e rifiutando ogni confronto.
E’ paradossale e scandaloso che in Italia riusciamo sempre a far rispettare la clausola sociale da tutti Call Center italiani tranne che dalla società pubblica di Inps che fra i propri compiti istituzionali ha anche quello di controllare il rispetto di leggi e contratti nelle aziende private.
Nei prossimi giorni avvieremo immediate e pesanti azioni di lotta, e non solo, sollecitando l’attenzione delle Istituzioni locali e di tutte le forze politiche abruzzesi per la difesa dell’occupazione e per il rispetto della legge che proprio INPS intende violare.”
“Cretarola aggiunge ancora – Il Presidente ha affermato – INCREDIBILMENTE – che I 212 operatori addetti “anche” AdER operano “PREVALENTEMENTE” su AdER e non su INPS (e sì che i dati che dimostrano l’opposto glieli abbiamo detti noi al Presidente 4 mesi fa).
Ripeto per l’ennesima volta: Questo è un problema “immediato” che riguarda tutti gli addetti INPS di tutte le sedi perché i 212 colleghi sono a tutti gli effetti operatori INPS. Quindi i problemi occupazionali che ci potranno essere al 30 novembre ricadono su tutti perché eventuali riduzioni collettive di personale riguarderanno tutti. Nel frattempo sia INPS, che AdER, che i gestori attuali, non ci dicono nulla su cosa accadrà il 30 novembre.
Per i non diplomati al massimo si prevede l’accesso alla futura selezione pubblica, ma parteciperebbero anche gli addetti a call center “analoghi”. Quindi, poiché i criteri preferenziali nel punteggio della selezione pubblica possono essere solo residuali, come sarà il confronto con chi ha anche la laurea?
Il Presidente continua a sostenere che Selezione pubblica e Concorso pubblico siano cose diverse. E questo non è assolutamente vero perché il Presidente ha detto e scritto, al Parlamento e sulla stampa, che adotterà le regole del Pubblico Impiego, quindi chiamarla “selezione” è solo un gioco di parole.
Sulla organizzazione futura del servizio e sui profili orari nessuna certezza, tranne un accenno inaccettabile, ad un tentativo di mantenere sperequazioni evidenti fra il personale. Spero veramente di aver capito male.
Alla mia domanda sul perché sul Sito di INPS SERVIZI da due settimane il Regolamento per le assunzioni sia sparito non risponde nemmeno. C’entra qualcosa il fatto che quel regolamento presente da anni prevede anche la chiamata diretta e non prevede affatto il concorso o selezione “pubblica”?
Ho chiesto anche se – in base a ciò che oggi dice il Presidente – le assunzioni fatte finora dalla società In House sono illegittime. Nessuna risposta.”
“Il Presidente ha “confessato” che il famoso Emendamento presentato alla Camera dei Deputati e al Senato – che secondo lui, e non solo lui avrebbe tutelato tutti gli addetti, è stato scritto dentro l’INPS.
Meno male che l’hanno accantonato perché in realtà, come abbiamo ampiamente spiegato, prevedeva l’esatto opposto.
Ripeto fino alla nausea: non occorrono nuove norme, bisogna solo applicare le leggi e le sentenze che già ci sono.
Agli appelli, devo dire oggi non solo da parte nostra, a vigilare sull’attuale tipo di gestione del servizio e sull’utilizzo “allegro” del FIS, come sempre NESSUNA RISPOSTA” – conclude Cretarola.
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