ROSETO DEGLI ABRUZZI – “In questi mesi tramite falsi profili social è iniziata una campagna diffamatoria della Riserva Borsacchio diffondendo notizie false. Una riproposizione in piccolo del sistema “La Bestia” noto ai più nella propaganda elettorale di forze politiche. Non a caso in questi giorni tali profili stanno elogiando uno dei candidati di uno schieramento come fautore delle loro richieste.”
E’ quanto si legge in una nota diffusa dal Presidente dell’Associazione Guide del Borsacchio di Roseto degli Abruzzi, Marco Borgatti.
“Nulla toglie dignità e legittimità di ogni opinione, anche contraria, – si legge nella nota – ma cercare facili consensi diffondendo allarmismi e false notizie, sotto falsa identità, è disonesto.
In questi mesi è stato affermato, per spaventare le persone, e tentare di creare consenso verso un gruppo politico, che il nuovo PAN, citiamo testualmente dai comunicati: “impedisce di fare una agricoltura efficiente con variazioni colturali”, che è impossibile “una efficiente irrigazione”, che è “vietato impiantare ulivi o un vigneto”, che sono stati assegnati “500.000 euro annui alla riserva e poi per le rimostranze delle altre Riserve sono stati ridotti a 250.000 euro”. Viene detto che “l’unica ragione per l’esistenza della Riserva sembrerebbero “stipendi”. Inoltre nelle centinaia di post sui social, copia e incolla, diffusi da questi falsi profili vengono anche denigrati i volontari accusandoli di ricevere migliaia di euro. Inoltre in una intervista viene addirittura detto che non si potranno realizzare B&B e che in Riserva si potrà pernottare solo in roulotte. Viene altresì asserito che non sarebbe possibile ristrutturare per effetto del PAN.
Esposta così la Riserva appare un mostro mefistofelico che vessa umili e poveri. Ma è tutto falso.
Abbiamo atteso per due motivi. In primis perché i contadini residenti non è vero che appoggino la sedicente “Associazione degli Agricoltori del Borsacchio” ed inoltre sembrava assurdo dover difendere un PAN, che contestiamo, con i più alti indici di edificabilità d’Abruzzo. Il paradosso è che il PAN più edilizio della storia della Regione passa per il più protettivo contro cui si sono scagliate tutte le associazioni ambientaliste e si sono raccolte oltre 2500 firme contrarie di cittadini di Roseto.
Visto però la solita disattenzione di chi di competenza, sentiamo il dovere di invitare tutti alla calma e non cadere nelle fake news per scopi di becera propaganda elettorale.”
“Entrando nel merito, – continua la nota – fornendo alla stampa il materiale a prova, dobbiamo comunicare che:
- È assolutamente falso che in Riserva Borsacchio non sia possibile impiantare ulivi e viti, che addirittura vengono incentivati come riportato dall’art 10 NTA, così come è falsa l’affermazione che non sarebbe possibile variare le colture, come riportato dall’art 33 nel Regolamento che addirittura promuove le varietà locali.
- È stato affermato che non potrebbero realizzarsi serre. Falso, esiste addirittura un articolo che le norma e non in maniera sostanzialmente diversa da quanto previsto nelle cosiddette “aree libere”, vedasi art 32 delle NTA che si intitola appunto “Serre e coperture stagionali”.
- È assolutamente falso che alla riserva siano affidati 500.000€ o 250.000€; anzi esiste un debito dopo il primo PAN bocciato di 200.000 euro in quanto la somma dovuta per tale lavoro (250000€) è stata corrisposta solo in minima parte. Certo un grave errore da parte della fantomatica associazione ma comprensibile visto che, per loro nota, il portavoce ha sempre vissuto lontano da Roseto nel nord Italia quindi potremmo scusare tale scivolone. Di certo costui non figura nei registri anagrafici dei residenti del Comune di Roseto degli Abruzzi, come da verifiche all’uopo effettuate e con la realtà cittadina non ha nulla a che fare.
Inoltre è assolutamente falsa la notizia diffusa di stipendi e assunzioni di cui godrebbero non precisate persone.
È falso che non si possano fare B&B o strutture turistiche ed è ridicolo dire che si potrà entrare solo in roulotte perché esistono linee di finanziamento proprio per sostenere gli agricoltori dando l’oro premi di cubatura fino al 40% per la quasi totalità degli immobili presenti in riserva che sono centinaia. Presentano limitazioni solo una decina di immobili identificati come casolari storici. Inoltre anche i manufatti di ogni tipo potranno essere aumentati fino a 150 mq, vedasi articoli dal 27 al 31 delle NTA.
Altrettanto falso dire che non si potrebbero ristrutturare immobili privati, commerciali ed artigianali. Anzi ricordiamo che il famigerato “Piano Casa Berlusconi” riconosceva un bonus di volumetria del 20%, contestato poi da ogni parte, ed in riserva gli agricoltori potranno aumentare ben del 40% i propri volumi e trasformare gli annessi in altre strutture.
Nel PAN è possibile addirittura abbattere e ricostruire e variare case e manufatti in strutture turistiche (art 31 comma 1 NTA).
Fa poi sorridere come la presunta associazione di non Rosetani e di non agricoltori rivendichi la propria condizione di indigenza per poi lamentarsi di non poter realizzare una piscina, bene di lusso per definizione , che pochi possono permettersi.
Ma sempre tornando in tema di realtà anche le piscine sono possibili per le attività turistiche in base all’art 31 comma 2 NTA.
Inoltre per quanto concerne l’irrigazione, oltre che esser false le notizie delle difficoltà in proposito, parliamo sempre di norme comuni a quelle delle altre aree fuori riserva, con addirittura la possibilità di fare laghi di pesca sportiva (art 16 NTA).
La correttezza vieta di diffondere false notizie per fini meramente personali e si ribadisce che la sedicente “Associazione degli agricoltori del Borsacchio” al momento veicola ipotetiche problematiche di pertinenza di un solo soggetto.
Infatti nei post e articoli vengono richiamati, esagerando, limitazioni ai casolari storici, che prevedono un bonus edilizio del 15%. Ma ricordiamo che sono casolari enormi e sono circa dieci contro le centinaia di immobili presenti in riserva che godranno invece di premi di volumetrie enormi.
È vero che fino ad oggi esistevano le limitazioni delle norme transitorie ma la colpa di tutto ciò è della negligenza dell’amministrazione che si sono succedute.
In un’area protetta è possibile e bello vivere, costruire, fare impresa e soprattutto coltivare ricevendo importanti contributi e finanziamenti. Ma per fare questo servono regole, un PAN, ed un arbitro che valuti i singoli interventi in base al regolamento, il comitato di gestione. In attesa di questi strumenti vigono le norme di salvaguardia che hanno fino ad ora impedito ogni attività.”
“Ora abbiamo finalmente il nuovo PAN, – conclude la nota – che speriamo sia corretto con le nostre osservazioni, proprio in tempo per il nuovo corso dell’Europa. Il 2021 e gli anni successivi vedranno il più grande piano di finanziamento (PNRR) per la sostenibilità e le economie verdi, ovvero per agricoltori, agri camping, B&B, residenze di campagna, fattorie didattiche, strade, percorsi ecc. ecc. Il futuro del mondo parla di economie sostenibili ed ora la Riserva significa la possibilità di riscattare questi anni di oblio. Parliamo della più grande linea di finanziamento a sostegno dell’economia dopo il piano Marshall che trova nelle attività della riserva, in primis’ agricoltura, il suo target.
Il nuovo PAN consente volumetrie impensabili nel 99% dei casi rispetto a ogni altra zona di Roseto.
Rivolgiamo agli organi di informazione di vigilare e verificare l’attendibilità delle fonti e l’identità di coloro che inviano comunicati.
È facile guadagnare consenso diffondendo false notizie per fomentare odio. La Riserva era ed è un’opportunità e una ricchezza per l’intera città, agricoltori in primis.”
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