L’AQUILA – di Nando Giammarini – Dopo l’ultima esibizione dei poeti estemporanei, all’Aquila esattamente a Collemaggio, sabato 21 agosto 2021 alle ore 21.30 si replica nella chiesa di S. Silvestro.
Un evento di notevole spessore culturale che da lustro alla poesia a braccio, agli artisti che si cimentano un questo “paradiso poetico”, alla città Capoluogo di Provincia abruzzese agli organizzatori. Questa volta è leggermente diversa, rispetto al passato, poiché si tratta non di un’esibizione ma di una vera e propria gara poetica con tutti i carismi con tanto di giuria che provvederà ad emettere il verdetto finale decretando il vincitore. Si inizierà in modo classico con un’ottava di saluto e si continuerà con dei temi a contrasto decisi dalla giuria in seduta stante. Generalmente nelle varie esibizioni poetiche in ottava rima vige l’obbligo del concatenamento cioè il poeta che segue deve riprendere la rima di quello precedente e sviluppare il tema assegnato. La poesia a braccio e gli estempori cantori rappresentano, nel vasto panorama culturale italiano, un’arte antica di grande interesse storico, letterario, antropologico. L’Alto Lazio, L’Alto Aterno e la Maremma toscana ultimi lembi a forte vocazione poetica in ottava rima sono terre di ataviche fatiche e sudori, sacrifici e bontà, patria di tanti pastori e poeti estemporanei che si tramandano l’antica tradizione di generazione in generazione. Il bel canto a braccio accompagna, da sempre, la vita dei pastori, persone buone miti e solitarie temprate ai duri sacrifici ed ai silenzi austeri delle nostre montagne che trascorrono la loro vita ad accudire le greggi con accanto l’amico fedele per eccellenza: il cane. Non a caso un vecchio detto popolare recita: ”Il tascapane del pastore può essere povero di pane ma non di libri”. Può apparire un’antitesi strana ma in realtà mostra la voglia d’imparare dei pastori immersi nella sovrumana quiete della natura. Ecco allora che un libro può soddisfare la sua sete di sapere. Come dire il suo pane quotidiano. La sera, dopo cena, quando le greggi riposavano al chiuso degli ovili si riunivano e si dilettavano nel canto prendendo come spunto le letture e la solitudine del giorno che doveva essere vinta. A sostenerli nei loro canti un ottimo formaggio di produzione propria e un buon bicchiere di vino da sempre dei poeti a braccio amico. La poesia estemporanea viene da lontano ed affonda le sue radici in quel mondo agro pastorale ove fin dall’antichità si incrociavano due generi poetici: quello colto della poesia classica e quello più modesto dell’improvvisazione che traeva le sue ispirazioni e le sue origini dalla gente e dai luoghi in cui vivevano.
La forza e la bellezza della poesia di qualsiasi genere poetico infondono ottimismo e, nell’era della globalizzazione selvaggia che sembra voler divorare la terra e la montagna, creano quelle sensazioni quei bei momenti di cui tutti abbiamo bisogno. La gara poetica aquilana di sabato è curata da Nunzio D’Alessio, di origini campotostare, ove un dì era molto in auge questo genere poetico. Sei poeti si “affronteranno” a suon di rime. Fuori gara ci saranno, inoltre, delle terzine accompagnate dall’organetto Questo è quanto ci ha dichiarato l’organizzatore: ”Tengo molto a questo evento, che racchiude tradizioni antiche, riti e racconti dei nostri nonni. Proprio da mio nonno, del resto, ho ereditato questa passione. Inoltre, questo genere di poesia è in grado di portare con sé quel senso di identità tipico di un’usanza che ha scritto la storia e la vita contadina di tantissimi abruzzesi e non solo”.
La bella manifestazione, ad ingresso libero, si svolgerà nel rigoroso rispetto delle norme anti Covid-19
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