L’AQUILA – Dopo alcuni tentativi andati a vuoto, nel dicembre 2019, la Perdonanza Celestiniana viene riconosciuta dall’Unesco Patrimonio Immateriale dell’umanità. Del Comitato Perdonanza oltre al Sindaco della città dell’Aquila, Pierluigi Biondi, il vice Sindaco Raffaele Daniele, l’Assessore al Turismo Fabrizia Aquilio ed ai rappresentanti designati dall’Arcidiocesi dell’Aquila, fa parte anche Massimo Alesii in qualità di rappresentante del Comitato per le tematiche Unesco che ha seguito molto da vicino tutto il cammino per l’importante riconoscimento a Patrimonio Immateriale dell’Umanità.
Nella sua pagina Facebook Alesii spesso pubblica post riguardanti l’evento Perdonanza, e non solo, con degli spunti molto interessanti. Riportiamo oggi il suo ultimo suo post ci ha colpiti particolarmente.
“Ero molto giovane circa 40 anni fa e in estate mi trovai nei pressi di Collemaggio a scattare fotografie estive. Era la mia passione.
Mi venne incontro una gentile signora che con accento decisamente fiorentino mi chiese informazioni su “quell’allestimento” che era in corso dinanzi alla Basilica di un palco, non molto grande, sul lato destro. Cercava anche un negozio di fotografia perché aveva finito i rullini per la sua macchina fotografica.
Mi permisi di offrirle uno dei miei e ci mettemmo a parlare della nostra magnifica Basilica. Non sapevo di aver fornito ad una delle più importanti studiose d’Italia un gentile aiuto che poi avrebbe avuto un importante seguito negli anni. A farla breve la più importante rivista di architettura dell’epoca pubblicò un articolo su Collemaggio, la via della lana, su quello che doveva essere un pezzo di storia molto rilevante per la nostra città che aveva conservato un tale gioiello di architettura.
Ma torniamo a quel palco. Era li per una Perdonanza rinnovata, che iniziava a muovere i primi passi e proprio in quei giorni, se non ricordo male, sui muri della città era affisso un manifesto con il ritratto di Dante Alighieri con a fianco scritto IO C’ERO.
Anche quella gentile Signora mi aveva interrogato su questo aspetto e da fiorentina esprimeva il suo pensiero a riguardo. Fatto sta che ai miei concittadini, come sempre, fece l’effetto di dividerli in favorevoli e contrari all’ipotesi che quel viaggiatore tanto particolare fosse stato all’Aquila il giorno del 29 Agosto 1294. Consegnai il compito a quella gentile Signora, nella mia somma ignoranza in merito di allora e da qualche parte conservo forse quella foto ingenua che ritrae quell’allestimento che aveva provocato tanta curiosità.
Il mio personale avvicinamento alla Perdonanza Celestiniana si è poi compiuto tornando su quel prato dove erano “allestite” decine di tende della Protezione Civile in un campo della Croce Rossa Italiana che non potrò mai dimenticare… e da quel campo ho seguito un cantiere straordinario ed unico che ha restituito la Basilica alla comunità e alla città e dopo gli anni del buio assoluto questo luogo è diventato casa per tutti noi.
Noi, appunto c’eravamo. Noi, oggi, ci siamo, tutti noi non solo a rappresentare ma a vivere e condividere la vita nuova della nostra Comunità.
Chissà se il Padre Dante… scendendo da quel manifesto… la racconterebbe così.
A presto, a Collemaggio… e Festa sarà!”
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