L’AQUILA – Il testamento biologico rappresenta una scelta libera e volontaria che riguarda il diritto di ciascuno a vivere la propria vita con dignità, anche nella sofferenza. Si tratta di un istituto giuridico nato a livello Europeo che mira alla tutela di quelle persone che vengono colpite da gravi malattie invalidanti dal punto di vista psichico prima della morte.
In Italia la legge sul Biotestamento è la legge 219/2017, entrata in vigore nel gennaio 2018, che disciplina le DAT, ossia il contenuto del testamento biologico. Dal momento dell’entrata in vigore della legge sul biotestamento sono sempre più le persone che hanno cercato informazioni su questo istituto giuridico. Per saperne di più è possibile consultare la guida alla stesura del biotestamento.
In linea di massima possiamo dire che il biotestamento è un testamento col quale una persona dispone della propria vita nell’eventualità si trovasse ad essere ovvero incapace di esprimere il proprio consenso o dissenso alle cure proposte a causa di un certo fattore invalidante. Come disciplinato dalla legge 219/2017 chi si adopera per il biotestamento può farlo solo “dopo avere acquisito adeguate informazioni mediche sulle conseguenze delle sue scelte”.
Per la legge è obbligatorio tenere un colloquio informativo con il proprio medico curante o altro medico di fiducia prima di procedere con il testamento biologico.
Tale disposizione costituisce dunque il presupposto di redazione del testamento che si può individuare in quello che la legge 219/2017 disciplina all’articolo 1 come consenso informato.
Come scrivere il testamento biologico
Il testamento biologico può essere redatto da qualsiasi soggetto maggiore di età e capace di intendere e di volere. Tale documento può essere scritto nelle forme tradizionali previste dall’ordinamento giuridico ovvero: scrittura privata semplice, atto pubblico e scrittura privata autenticata.
Secondo la legge il testamento biologico può essere scritto anche attraverso videoregistrazione o tramite qualunque dispositivo consenta alla persona di comunicare. Allo stesso modo le disposizioni contenute nel biotestamento possono essere modificate, revocate o rinnovate in qualsiasi momento. I documenti redatti e conservati presso notai, comuni, strutture sanitarie competenti e consolati italiani all’estero vengono poi trasmessi e inseriti nella Banca dati nazionale delle DAT, attivata il 1° febbraio 2020.
Cosa scrivere nel biotestamento
Nel biotestamento la prima cosa da fare è specificare che al momento della scrittura la persona è nel pieno delle proprie facoltà ed esprime le proprie volontà in piena libertà. Il contenuto del testamento biologico è libero e può comprendere, oltre alle disposizioni relative alle cure desiderate o meno nel fine vita, anche le disposizioni in merito all’espianto dei propri organi o all’utilizzo della propria salma per scopi scientifici, così come indicare il tipo di sepoltura desiderata (inumazione/cremazione).
Per essere valido il documento deve contenere alcuni dati indispensabili come nome, cognome, luogo e data di nascita, domicilio e data della sottoscrizione, i dati di uno o due testimoni che controfirmano il testamento, l’indicazione di uno o due fiduciari e un testo scritto in maniera chiara e semplice, per evitare equivoci nell’interpretazione.
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