L’AQUILA – Meno di un mese e partirà Euro2020, con un anno di ritardo. Il Covid-19 aveva bloccato l’Europeo nella scorsa estate ma per fortuna la stessa sorte è stata scongiurata e l’11 giugno si partirà regolarmente con la kermesse che dovrà eleggere la squadra più forte d’Europa. Tornerà anche il pubblico, per l’occasione, a cominciare dalla gara inaugurale che giocherà l’Italia contro la Turchia allo Stadio Olimpico di Roma. Ma chi la spunterà questa volta? Non è azzardato fare dei pronostici.
Parte ovviamente favorita la Francia già campione del mondo e grande sconfitta ad Euro2016. Il portale di scommesse sportive 1Bet quota la vittoria dei Transalpini a 6. E a ben guardare la Francia ha dalla sua forse la squadra più completa, impreziosita dal genio di Mbappé e dal grande ritorno di Karim Benzema.
Deschamps, che pare essere arrivato ormai al passo d’addio, vuole riportare a casa l’Europeo che manca in Francia dal 2021. Di certo qualità e scelta nella sua rosa non mancano affatto. Ma c’è una concorrenza spietata da battere. La prima risponde al nome di Inghilterra.
I Tre Leoni sono dati dai bookmaker tra i favoriti, con una quota a 6. L’Inghilterra ha forse la miglior selezione da trent’anni a questa parte, una rosa forte che mixa gioventù ed esperienza e che vuole tornare ad un successo che difatti manca dal 1966. Harry Kane e compagni dovranno cercare di ripetere il buon Mondiale russo e perché no, tentare l’impresa finale che non sarebbe per nulla stupefacente.
Tra le favorite i bookmaker pensano anche al Belgio (7). I Red Devils hanno da sempre una nazionale forte ma finora grande incompiuta. Euro2020 sarebbe un buon primo passo per la costruzione di un ciclo che rischia di rimanere altrimenti ancora con “zeru tituli”. Dopo i Diavoli Rossi ecco che spuntano le Furie Rosse spagnole, chiamate a dover riscattare le ultime uscite troppo opache. Dopo i successi del 2008-2012 e l’avvenuto ricambio generazionale, la Spagna arriva all’Europeo in gran forma. Ma basterà?
Occhio poi alla solita Germania: Low saluterà dopo un quindicennio coronato dalla vittoria della Coppa del mondo in Brasile nel 2014, ed ha allenato una generazione di tedeschi forse irripetibili. Alla fine, si sa, i tedeschi vincono sempre. Ancor di più se partono non con i favori del pronostico. Ci sarà da divertirsi.
E l’Italia? A 12 la quota per la vittoria dei ragazzi di Mancini. Difficile dire quanto gli azzurri potranno arrivare lontani ma quel che è certo, finalmente, è l’avvenuta rifondazione di una Nazionale che ha pagato caro il ricambio post Mondiale 2006. L’Italia, finalista nel 2012, può riscrivere la storia riportando a casa quella coppa che manca dal 1968, con una delle squadre più equilibrate e complete della kermesse. Ci vorrà il meglio di una generazione, con un pizzico di fortuna. Alla fine poi decide sempre il campo.
Lascia il tuo commento