
L’AQUILA – “Nelle misure del “Cura Abruzzo” che ha approvato il Consiglio regionale, ha trovato spazio la sospensione dei canoni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (ATER) con un plafond pari a 5,5 milioni di euro. È chiaro l’intento di tentare di tutelare il tessuto sociale e produttivo della regione; giusto tutelare le categorie più deboli, giusto dare più liquidità alle famiglie. La misura sui canoni offre sicuramente respiro a chi oggi versa in una condizione di difficoltà accentuata ulteriormente dall’emergenza Covid-19. Nessuno ha però riflettuto sulla platea dei beneficiari che nella nostra città conta la maggior parte degli inquilini nei progetti CASE.”
Questa è la denuncia dei Consiglieri comunali dell’Aquila di Italia Viva, Paolo Romano, Elisabetta Vicini e Edlira Banushay.
“Corre infatti – continuano i tre consiglieri – l’obbligo di ricordare come a seguito del sisma del 2009 e dell’inagibilità del patrimonio immobiliare, gli inquilini dell’Ater dimorino all’interno del progetto CASE e MAP. Ed oggi non solo pagano un canone diverso, cioè più alto degli altri omologhi abruzzesi senza che nessuno sia ancora riuscito a determinare un equo canone, ma rischiano anche di non poter beneficiare della sospensione del canone previsto nell’ultima legge regionale. Oggi più ieri è il momento di mettere fine alle sperequazioni create nel 2009, anche di quella tra chi è rientrato negli alloggi CASE e chi ha riavuto l’alloggio Ater.
Non è pensabile creare ancora due pesi e due misure tra L’Aquila e il resto d’Abruzzo. Lo status di inquilini degli alloggi di edilizia residenziale pubblica è uguale in tutto l’Abruzzo. Serve un’azione immediata ed incisiva da parte del Comune dell’Aquila e della Regione Abruzzo per dare egual misura agli inquilini Ater che oggi abitano il progetto CASE di proprietà comunale e risolvere definitivamente il problema che riguarda l’equo canone, dando giustizia sociale a tutti coloro che strenuamente lo stanno richiedendo. Ricordo che nel novembre scorso fu approvato anche un mio ordine del giorno sulla questione.”
“Bisogna procedere, – concludono – di concerto con la Regione, ad una equa rideterminazione dei canoni di locazione per gli inquilini delle case ATER che a causa del sisma dimorano nei progetti Case e Map e, sopratutto, permettere a tutti gli inquilini di beneficiare della misura agevolativa del “Cura Abruzzo”.
L’ultimo appello che vorremmo rivolgere è il ripristino dei contributi relativi alla morosità incolpevole. Non c’è solo il problema dei canoni ma anche quello di chi nonostante tutto, non riesce a pagarli per colpe non proprie. Serve un intervento tempestivo in grado di dare risposte a chi è più in difficoltà, alle famiglie che avrebbero comunque più serenità, ai bilanci degli Enti che ne beneficerebbero a vantaggio di tutta la cittadinanza.”