
L’AQUILA – “Nel decennale della ricorrenza del triste evento del 2009, si cominciano a vedere gli effetti della riduzione di valore delle abitazioni nella nostra città, sia quelle riparate sia quelle di nuova costruzione. Molte di esse, purtroppo, vengono messe in vendita ad un prezzo che risulta essere più che dimezzato rispetto al contributo assegnato da parte dello Stato. Anche i beni sottoposti al vincolo della Soprintendenza delle Belle Arti seguono lo stesso destino. Un esempio è il complesso quattrocentesco, articolato in tre opifici rameria, svecciatoio e mulino, situato a Tempera, proprio all’inizio della Riserva naturale regionale guidata ‘Sorgenti del Vera’. Una gran parte di questo complesso, che ha usufruito di circa 1.100.000,00 euro di finanziamenti pubblici per la sua ristrutturazione, ora si trova (per circa due terzi della sua superficie) in vendita per un importo di 280.000,00 euro (all’incirca meno della metà del contributo ricevuto)”.
Così Giustino Masciocco del gruppo consiliare Art 1 al consiglio comunale dell’Aquila.
“In questo caso – spiega -, considerato che la Riserva non ha una propria sede e che il Comune dell’Aquila potrebbe attivare il diritto di prelazione, essendo il complesso vincolato, prima di depositare un ordine del giorno in Consiglio Comunale, ho verificato se l’amministrazione avesse attivato, a tal riguardo, qualche procedura. Non solo ho ricevuto assicurazioni da parte del Sindaco della volontà dell’amministrazione di esercitare il diritto di prelazione, ma sono stato anche informato di contatti informali, avvenuti tra il Settore competente e gli attuali proprietari per addivenire ad un accordo bonario di cessione. Il possibile esito positivo delle trattative, permetterà di soddisfare anche le esigenze dei cittadini della frazione di Tempera, che non hanno pienamente condiviso la destinazione d’uso di un vecchio edificio, nel cuore della Riserva, attualmente in ristrutturazione. L’acquisizione al patrimonio pubblico dell’opificio quattrocentesco, permetterebbe inoltre, al nostro comune, di sviluppare quelle sinergie positive tra le tutele della Riserva e la razionalizzazione delle visite guidate, per permettere di usufruire in modo corretto delle bellezze naturali che abbiamo come patrimonio naturale”.
“Per questo immobile, molto probabilmente, l’intervento pubblico permetterà di utilizzarlo a scopi didattici, per mantenere viva la tradizione di ‘industrializzazione’ sul fiume Vera, ma altri edifici di uguale importanza, ubicati nel territorio del nostro Comune, che fine faranno?”, è l’interrogativo finale di Masciocco.