
L’AQUILA – Sulla polemica circa il Festival degli Incontri interviene anche Pietro Di Stefano, Presidente provinciale del Pd, di seguito il comunicato:
“Nell’ormai lontano 2008, prima che le nostre vite cambiassero, fui proprio io che proposi all’attenzione del Consiglio Comunale la delibera per conferire a Roberto Saviano la cittadinanza onoraria che il Consiglio Comunale approvò all’unanimità, mi sembra di ricordare.
Successe a L’Aquila come in tanti Comuni Italiani, perché l’autore di Gomorra, minacciato di morte dalla camorra, era costretto a lasciare l’Italia.
Si creò in modo naturale una rete solidale attorno a Saviano, al di là delle appartenenza politiche o, peggio, partitiche; al di là delle convenienze. Era una battaglia di tutti contro la camorra, era la determinazione ferma a liberare il paese dal ceppo della criminalità organizzata.
La cittadinanza onoraria la conferì anche Gianni Alemmano, all’epoca Sindaco di Roma e a L’Aquila la propose anche Roberto Santangelo quale consigliere di Circoscrizione e presidente del circolo territoriale di AN. Oggi Santangelo siede tra i banchi del consiglio comunale e regionale e mi aspetto un gesto di coerenza e di distanza dalla follia del primo cittadino che ci oggi tocca leggere sulla stampa nazionale.
Saviano, che pure venne a L’Aquila nei drammatici giorni del sisma a portare la sua vicinanza, è oggi, suo malgrado, oggetto di scontro da parte di un sindaco che con la sua ottusa miopia sta isolando la città.
E’ accaduto già col Festival della Partecipazione e con quello della Montagna e accade di nuovo oggi con l’assurda pretesa di mettere le mani su ogni cosa traspiri libertà culturale, quasi che Biondi la temesse, come teme ogni cosa, persino ogni associazione locale che dimostra autonomia e libero pensiero: basta ricordare le associazioni che vivevano dentro Murata Gigotti al servizio della comunità intera.
Un ripetersi costante di un ostruzionismo mirato alla censura quando in gioco non c’è la personale politica convenienza.
George Orwel ha scritto: “Per vedere quello che abbiamo davanti al naso, serve uno sforzo costante”. In realtà non servirebbe neppure sforzarsi tanto per capire che davanti a noi abbiamo il destino di una città che si sta risollevando dal sisma nella sua ricostruzione materiale e che questi eventi, finanziati dalla comunità italiana attraverso fondi statali, sono l’indispensabile benefico per la sua ricostruzione sociale.”