
L’AQUILA – “L’assessore Ferella paventa il rischio che la ricostruzione delle frazioni possa subire un colpo d’arresto provando ad attribuire ad altri le proprie responsabilità. Suoi, infatti, sono gli errori amministrativi che hanno determinato questa situazione, dall’emendamento presentato in fase di recepimento delle osservazioni, da me contestato e stralciato successivamente dalla Provincia, alla violazione delle procedure previste dalla legge per l’approvazione della variante alle norme tecniche attuative del Prg”. Così il capogruppo del PD in consiglio comunale dell’Aquila Stefano Palumbo.
“Errori – prosegue – che hanno esposto l’ente comunale al rischio di ricorsi da parte di chiunque avesse voluto opporsi, e non solo della Soprintendenza accusata, solo per aver esercitato un suo dovere, di fare politica. Non contento del disastro amministrativo prodotto finora, Ferella annuncia addirittura la volontà di annullare in autotutela tutta la variante urbanistica con una delibera approvata in giunta che rischia di essere una pezza peggiore del buco già creato, ravvisandosi al massimo i presupposti per ritirare solo l’ultima delibera sospesa dal Tar in attesa dell’udienza di merito fissata a novembre. Si tratterebbe del terzo imperdonabile errore che rischierebbe di paralizzare veramente e definitivamente la ricostruzione delle frazioni”.
“Sua – incalza Palumbo – è la mancanza di visione, manifestata attraverso la volontà di ripristinare le norme edilizie concepite, con l’approvazione del Prg, nel lontanissimo 1975, riportando indietro di 45 anni una città che è invece in attesa di dotarsi di una visione sul futuro attraverso un nuovo piano regolatore che, lasciato dalla passata amministrazione nella fase ultimativa, per responsabilità attribuibili se non direttamente a Ferella sicuramente alla Lega, è rimasto fermo da oltre due anni.
Suo è il miope atteggiamento del ‘muoia Sansone con tutti i Filistei’ con cui cancellerebbe insieme alla variante, per semplice cieca ripicca, anche la possibilità di concedere un cambio di destinazione d’uso verso il commerciale e l’artigianale negli edifici dei centri storici della città e delle frazioni.
Sua, infine, è la strumentalizzazione sul tema della sicurezza con cui vorrebbe coprire gli errori commessi. Ci sta forse dicendo l’assessore che la ricostruzione del centro storico dell’Aquila o dei borghi del cratere, realizzata così come per le frazioni con il criterio del livello minimo del 60% di sicurezza sismica, non è sicura? E gli immobili classificati con esito A e B, sono dunque insicuri? Se voleva contestare le norme stabilite dalle Opcm del Governo Berlusconi doveva farlo a suo tempo, come noi facemmo in svariate occasioni, non esserne allora lo strenuo difensore solo per parte presa”.
“AI suoi tanti errori commessi, Ferella dovrebbe oggi rimediare con umiltà e buon senso e non con l’arroganza di chi pensa di esercitare il potere a colpi di maggioranza; a pagarne le conseguenze è sempre la città”, conclude Stefano Palumbo.