
L’AQUILA – Sono Sara Luce Cruciani, quasi diciottenne, e Federico Vittorini, ventiquattrenne, entrambi Aquilani, i giovani designati dal Comitato Perdonanza Celestiniana a ricoprire i ruoli di Dama della Bolla e Giovin Signore nella 725esima edizione del prossimo 28 Agosto.
I giovani sono stati presentati alla Stampa questa mattina presso la sede municipale dell’Aquila a Palazzo Fibbioni, nel centro della città, dal Sindaco Pierluigi Biondi che si è dichiarato commosso nell’aver ricevuto la loro approvazione alla proposta della comunità.
Alla conferenza stampa oltre al Sindaco hanno partecipato i componenti del Comitato Perdonanza 2019.
“Sara Luce e Federico. Diciassette e 24 anni. Due giovani aquilani confermano che, a dieci anni dal sisma, si può vivere all’Aquila, nella bellezza, ancora con gioia e con ardimento. Nonostante – ha esordito Biondi – questa mattina alla presenza della Stampa presente in massa per questa Perdonanza del Decennale del terremoto.
“La Perdonanza del decennale è giovane. – ha commentato il sindaco – È la 715esima più 10. È la Perdonanza che, pur nel dolore, abbiamo cresciuto come un figlio. Per questo, nello speciale 2019, sono i figli dell’Aquila i protagonisti. Sono i testimoni della spensieratezza macchiata, ma anche quelli della energia pura che non ci ha mai lasciato. Della tenacia, della resistenza e di un obiettivo guadagnato.
Per questo li abbiamo voluti. Abbiamo voluto fortemente che fossero loro. Ancora di più nell’anno in cui all’Aquila, alla sua Perdonanza, potrebbe essere riconosciuto di essere patrimonio immateriale dell’Unesco il cui centro è il rito, la tradizione che si ripete e che la comunità custodisce. Attraverso questi due figli che continuano a scegliere L’Aquila, la comunità perpetua le sue radici, non rinnega il suo passato e, piuttosto, le cementifica e ne fa memoria.
La nostra Dama e il nostro Giovin signore sono due ragazzi normalissimi, con la loro personalissima storia. Sono come i ragazzi di questa città, esempio per i loro genitori, con quel senso di attaccamento, quella capacità così aquilana di sostenere e consolare. E, soprattutto, sono abili a sognare.”
“Sono onorato – conclude Biondi – che abbiano deciso di accettare il nostro invito e che se ne siano sentiti gratificati. Che da subito ne abbiano compreso il senso e che, nonostante i nostri primi contatti siano avvenuti diverso tempo fa, siano stati capaci di tenere con loro questo pensiero, di metabolizzarlo e maturarlo. Entrambi sono consapevoli di non partecipare a una “sfilata”. Sanno che le vie del centro, lungo il percorso da palazzo Fibbioni alla Basilica di Collemaggio, un popolo intero, si animeranno intorno a loro, la città gli farà festa. Recano con sé, infatti, un tesoro: la Bolla del Perdono, rivoluzionario documento che ci vale il primo giubileo al mondo, la storia dell’Aquila, la gioventù e la speranza.”