MILANO – I primi ‘battiti’ dell’esperimento Cuore nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso stringono il cerchio intorno al neutrino di Majorana, l’ambigua particella che sarebbe anche l’antiparticella di sé stessa: i risultati sperimentali ottenuti nei primi due mesi di attività, pubblicati su Physical Review Letters, descrivono in modo sempre più preciso la tempistica con cui dovrebbe avvenire il processo fisico che potrà dimostrare l’esistenza dell’elusivo neutrino, cruciale per spiegare l’asimmetria tra materia e antimateria nell’Universo e aprire una nuova finestra oltre la teoria di riferimento della fisica contemporanea, il Modello Standard. Il modo più promettente per verificare l’esistenza della particella ipotizzata da Majorana negli anni Trenta consiste nell’indagare il fenomeno che avviene quando, all’interno dell’atomo, due neutroni si trasformano in due protoni, emettendo due elettroni e due antineutrini. (ansa)