L’AQUILA – “Il Governo dimissionario non è un interlocutore politico”, l’affondo è del sindaco di Navelli, Paolo Federico, deciso a difendere il territorio dal passaggio del metanodotto Sulmona-Foligno.
“La riunione per il coordinamento amministrativo indetta della presidenza del Consiglio per il 4 aprile, in merito alla costruzione del metanodotto, è un atto di forza fatto da un Governo dimissionario e uscito malconcio dalle ultime elezioni. Un Governo che non può e non dove trattare questioni d’indirizzo puramente politico, come il metanodotto”.
La convocazione della riunione è stata inoltrata a tutti gli interlocutori istituzionali dei territori interessati dal passaggio del metanodotto e rappresenta la volontà di stringere sui tempi e arrivare alla fase esecutiva.
“Stanno correndo perché vogliono chiudere al più presto la partita e mettere il nostro territorio con le spalle al muro. Simili atteggiamenti”, continua Federico, “non sono degni delle istituzioni democratiche e rischiano di far crescere la rabbia nella popolazione che vuole e deve essere ascoltata. Chiediamo ancora una volta che il percorso del metanodotto sia rivisto, che si tenga conto della vocazione del nostro territorio e soprattutto, che si torni a confrontarsi con metodo democratico e trasparente, senza ricorrere a sveltine di fine legislatura”.
Intanto il 21 aprile prossimo si terrà a Sulmona una manifestazione per ribadire la contrarietà alla realizzazione del metanodotto e della centrale di compressione. “Inoltre”, conclude Federico, “rivolgo un appello ai nuovi rappresentati del territorio eletti in parlamento affinché intervengano sulla questione”.