L’AQUILA: – “Il ‘ricollocamento in altre province’ si riferisce all’attuale e consueta possibilità in capo ad E-Care di offrire ai propri lavoratori un servizio di out placement, rendendo note le attuali posizioni lavorative aperte in capo ad altre società del gruppo, su tutto il territorio nazionale, per favorire un’eventuale mobilità volontaria di quei lavoratori che fossero interessati ad una riqualificazione professionale; attività già effettuata nel corso dell’ultimo anno con la riqualificazione ed allocazione di dipendenti E-Care in attività di Information Technology”. E’ quanto precisa E-Care, con una nota inviata a questo giornale, riferendosi alle affermazioni di Venanzio Cretarola, presidente di Lavoriamo per L’Aquila, secondo il quale attraverso un sms dei rappresentanti sindacali di E-Care verrebbero anticipate “le tre possibili soluzioni”, ribadite nel corso dell’assemblea sindacale e, cioè, “ricollocamento in altre province, abbattimento degli stipendi, licenziamenti”. Informazioni che E-Care definisce “inesatte che, citate approssimativamente, possono creare una possibile lesione dell’immagine aziendale”.
“L’‘abbattimento degli stipendi’ – precisa ancora E-Care – è un’affermazione falsa in quanto, tra le misure volte a garantire la sostenibilità aziendale, si è aperto un dialogo con le parti sociali in merito alla possibilità di mettere in campo delle eventuali azioni volte alla flessibilità e al contenimento dei costi in un periodo transitorio”.
“Infine, per quanto riguarda i licenziamenti, ad oggi l’azienda non ha aperto alcuna procedura di licenziamento collettivo, unico strumento normativo per procedere all’azione di cui sopra ma, in maniera proattiva ed in concerto con le istituzioni e le parti sociali, si sta verificando ogni possibile soluzione per la gestione del décalage della commessa Poste”, termina E-Care che, tra l’atro, tramite il suo ufficio legale “si riserva ogni più ampia azione” a sua tutela nei confronti dello stesso Cretarola.