PAGANICA (AQ): – di Raffaele Alloggia – Sono anni che con passione tento di raccontare alle nuove generazioni la storia e le antiche tradizioni popolari del nostro paese, occupandomi anche di volontariato, ma disinteressandomi forse a torto, alle problematiche della vita quotidiana in particolare della categoria più fragile, quella degli anziani a cui faccio parte.
Frequento il “Circolo Sociale Anziani” di Paganica, del quale sono membro del direttivo e da tempo ascolto lamentele relative al fatto che alla Delegazione di Paganica, ma credo anche nelle altre, non è più possibile fare o rinnovare la Carta di Identità.
Il fatto che mi ha portato a scrivere questa nota, è accaduto ieri mattina poiché, mentre ero in Delegazione, in pochissimo tempo tre concittadini di cui uno anziano, hanno chiesto di rinnovare la Carta di Identità, ma sono stati indirizzati all’ufficio Anagrafe dell’Aquila.
Quindi aver bisogno di questo servizio oggi, significa recarsi di persona all’Aquila, capire prima dov’è dislocato l’ufficio addetto, intrecciarsi nel caos del traffico a causa dei lavori per la ricostruzione e poi fare file chilometriche in attesa del servizio, immaginiamoci una persona anziana, magari senza un mezzo proprio!
E pensare che il Ministero degli Interni, per la nuova Carta d’Identità Elettronica, oltre agli uffici del Comune dell’Aquila, aveva previsto 7 postazioni informatiche per le 7 Delegazioni. Viene da chiedersi il perché non ha avuto seguito, visto che erano già stati istruiti anche gli operatori delle Delegazioni!
Non è noto se l’eliminazione di questo e di altri servizi siano da attribuire alla politica o alla riorganizzazione del lavoro da parte del dirigente del settore, certamente non potrà essere implicato a problemi tecnici. Ma poco conta, sta di fatto che è stato perpetrato un nuovo affronto ad una popolazione seria, lavoratrice, troppo spesso colpevolmente muta, che dà molto e riceve poco!
Alcuni giorni fa è stato presentato a Paganica, il libro scritto da Claudio Panone e Walter Cavalieri, “La lotta per il ripristino delle autonomie comunali soppresse dal fascismo”, all’epoca dei fatti narrati sul libro, la principale causa che portò a quella convinta rivolta pacifica, scaturì dal fatto che i cittadini paganichesi erano insoddisfatti dei servizi e della scarsa attenzione alle problematiche del paese da parte del Comune dell’Aquila.
Dopo l’esito negativo alla ricostituzione del ex Comune, le Amministrazioni Comunali che seguirono si sbracciavano parlando di decentramento dei poteri e dei servizi sia amministrativi, così come per una parte anche economici, a favore degli ex Municipi, si parlava di “Città Territorio”, invece a distanza di anni, ci è stata sottratta anche “l’Identità”! Da qui alla chiusura totale delle Delegazioni, il passo potrà essere breve!
Neanche quando nel 1927 fu soppresso il Comune il regime che governava, osò eliminare certi servizi ai cittadini nel rispetto dell’appartenenza ad una comunità, numerosa e che da secoli aveva dimostrato di sapersi autogestire. Tra non molto, scadrà la validità della mia Carta di Identità, mi auguro di poterla rinnovare là dove l’ho fatto per quasi 70 anni!
Sarebbe opportuno che il neo Sindaco Pierluigi Biondi ci pregiasse di un incontro nel nostro Centro Sociale Anziani, d’intesa con il presidente Ernesto Palmerini, per saperne di più su quanto sopra scritto e discutere di altre problematiche.