ROMA – Questo il tema del convegno che si è tenuto a Roma, il giorno 9 novembre, presso “l’Istituto Luigi Sturzo” organizzato dall’Enpap, Ente Nazionale Previdenza Assistenza Psicologi .
Al convegno hanno partecipato esponenti del Governo provenienti da diverse regioni d’Italia. Tra i temi più dibattuti: come risparmiare sulla spesa sanitaria investendo sulla prevenzione e l’inserimento dello psicologo nei servizi sanitari pubblici e privati.
Tali operazioni sarebbero possibili favorendo l’incontro tra due professionisti quali lo psicologo e il medico che, operanti in sinergia all’interno dello stesso ambulatorio, consentirebbero di dare vita ad un nuovo e più efficace approccio alla salute psico-fisica ed al benessere dei pazienti che si rivolgono al medico di Base, che consentirebbe di guardare al paziente nella sua totalità di “persona”, con un’ottica bio-psicosociale, per non parlare del notevole risparmio economico in termini di un uso più razionale della terapia farmaceutica. Un progetto che, in alcune regioni d’Italia, sta diventando una realtà concreta.
Tra i progetti più rappresentativi anche quello della Regione Abruzzo, sembra promettere interessanti prospettive per arginare gli esuberi preoccupanti della spesa sanitaria. Il Centro di Psicologia Clinica, Sezione Abruzzese dell’AIAMC (Associazione Italiana di Analisi e Terapia Comportamentale e Cognitiva), diretta dal Dr. Carlo Di Berardino, ha presentato un interessante progetto per la istituzione di un servizio di Medicina comportamentale per lo psicologo delle cure primarie.
Il progetto, approvato dalla Commissione consiliare regionale della Sanità, prevede la creazione di un servizio di consulenza psicologica in affiancamento al medico di Medicina generale. Questo importante servizio consentirebbe di curare, sul nascere, una serie di disturbi di ansia da stress che, se in assenza diun trattamento di Psicologica adeguato, tendono a cronicizzarsi e a determinare gravi malattie.
“La proposta che abbiamo presentato”, afferma il Di Berardino, “è quella di prevenire la malattia sul nascere. L’OMS ha stabilito che almeno il 50% delle malattie ha una origine psichica che andrebbe prevenuto con interventi non farmacologici, come quello proposto dalla Medicina Comportamentale che si basa su trattamenti psicoterapeutici “evidence based”, come la terapia cognitivo-comportamentale.
Il progetto abruzzese trae origine da una ricerca effettuata, presso l’Ospedale civile di Pescara nel reparto di Cardiologia su 50 pazienti affetti da ipertensione arteriosa che hanno seguito un trattamento psico-educativo di gruppo MBCM, consistente in incontri di Mindfulness integrati alla CBT, della durata di due ore per otto settimane, durante le quali i partecipanti hanno seguito esercizi di meditazione finalizzati a sviluppare il controllo dell’ansia e delle emozioni negative.
Alla fine del trattamento i risultati hanno evidenziato un netto miglioramento sul controllo dell’ansia e delle emozioni negative, misurato attraverso test clinici e con il BFB (una macchina in grado di misurare le variabili fisiologiche dell’ansia: attività muscolare, sudorazione della pelle, battuto cardiaco etc), che hanno potuto dimostrare che i soggetti che avevano seguito il training di mindfulness avevano diminuito, in modo significativo, il livello di attivazione nervosa e ridotto i tempi di recupero dallo stress, con conseguente riduzione e, in alcuni casi, la sospensione della terapia ipertensiva, con netto miglioramento dello stato di benessere dei partecipanti.
Questi risultati incoraggianti ci hanno convinto che è possibile prevenire il danno e migliorare lo stato psicofisico delle persone con il controllo dell’ansia e delle emozioni che sono alla base di molte malattie. Tutto questo produce un risparmio notevole della spesa sanitaria”.