L’AQUILA – “136 progetti di legge presentati dai 31 Consiglieri all’Emiciclo nel 2016 sono un ottimo biglietto da visita riguardo l’attività legislativa di cui l’assise regionale si è resa protagonista. Non posso però esimermi dal ricordare che 44 di quelle 136 proposte normative targate 2016 e cioè il 32% del totale hanno visto come primo firmatario il sottoscritto. Evidenziare tale circostanza è un mio preciso dovere istituzionale”. E’ questo uno stralcio della nota che il Consigliere Leandro Bracco ha diramato nella giornata di oggi a conclusione della conferenza stampa in cui, fra gli altri, il Presidente Di Pangrazio e uno dei suoi due vice Paolini hanno presentato il rapporto sullo stato della legislazione regionale per quanto riguarda la decima consiliatura. “Ringrazio Di Pangrazio e le persone che con lui hanno preso parte stamane alla presentazione riguardo il lavoro svolto dal Consiglio regionale sin da quando la legislatura ha preso avvio il 30 giugno 2014 – commenta l’esponente di Sinistra Italiana – La collettività ha infatti il diritto di conoscere nel dettaglio tutti i provvedimenti che nel corso di quasi tre anni e mezzo di legislatura sono stati presentati, approvati e bocciati da tutti e 31 i Consiglieri regionali. Per quanto riguarda nello specifico la mia attività di legislatore regionale – prosegue Bracco – nel 2016 su quasi 1/3 dell’intera produzione di proposte di legge è apposta la mia prima firma mentre da gennaio 2017 a oggi ho protocollato, sempre come primo firmatario, 32 progetti normativi su un totale di 73 di iniziativa consiliare e cioè il 44%. E la stragrande maggioranza di questi concerne il sociale”.
“Cito questi dati non per gonfiarmi il petto, bensì per fornire alla cittadinanza abruzzese numeri precisi che attengono alla mia attività di legislatore. I numeri di cui sopra – rileva Bracco – portano però con sè un doppio rammarico, ma anche una fondata speranza. Le due amarezze riguardano ciò che avviene nelle Commissioni competenti quando si discutono mie proposte di legge. In non poche occasioni infatti o molti colleghi si assentano di proposito per far sì che il numero legale manchi oppure ci si aggrappa a presunte criticità di carattere tecnico per chiedere il rinvio del progetto normativo e quindi rimandare tutto sine die. L’abc di una democrazia matura vorrebbe che i vari progetti di legge venissero vagliati e giudicati in maniera asettica senza prestare attenzione al nome e cognome del proponente e soprattutto al fatto se tale proponente sia componente di maggioranza o minoranza. Nel mio piccolo – sottolinea Bracco – ho sempre ragionato studiando nel merito le proposte e decidendo se alla fine queste proposte giovassero oppure no alla collettività. Mi sono quindi trovato, a differenza d’altri, a votare favorevolmente norme proposte dal PD, da Forza Italia e anche dal M5s. E vado orgoglioso delle decisioni assunte. Altri colleghi Consiglieri possono dire la stessa cosa?”. “La speranza che a mio parere assumerà i tratti della concretezza sin da quando, nell’estate 2019, inizierà l’undicesima consiliatura – afferma Bracco – sarà che moltissime delle mie proposte normative verranno ripresentate dai Consiglieri regionali di maggioranza che verranno e, finalmente, diventeranno legge della Regione Abruzzo e dunque saranno veicolo di atti positivi e tangibili riguardo le esigenze e i bisogni della collettività. Mi importa ben poco infatti che per motivi quasi esclusivamente di carattere politico i miei progetti non vedano la luce dell’approvazione. Al di là infatti del ‘teatrino’ che purtroppo contraddistingue anche buona parte della politica abruzzese, il fatto di avere gettato semi in un terreno fertile – conclude Leandro Bracco – mi fa essere estremamente fiducioso che prima o poi quei semi germoglieranno”.