L’AQUILA: – “Solidarietà e vicinanza al 18enne che ha trovato il coraggio di non subire più e dunque ribellarsi a tre sedicenni che per diverso tempo lo avevano fatto oggetto di bullismo per via della propria omosessualità e della passione per gli abiti femminili. Plauso alla dirigenza scolastica del liceo Vico di Sulmona che ha affrontato il delicato episodio e, messa da parte l’insidia mai assente dell’indifferenza, ha sospeso per due giorni i tre adolescenti protagonisti di un atto riprovevole”. Sono queste le frasi che il Consigliere regionale Leandro Bracco ha utilizzato per commentare quanto accaduto pochissimi giorni fa in uno degli istituti scolastici più rinomati del capoluogo peligno dove un ragazzo orgoglioso del proprio essere gay ha deciso di dire basta alle angherie, offese e provocazioni continue che provenivano da un gruppetto composto da tre sedicenni anche loro studenti del liceo Vico.
“Mi complimento nella maniera più sincera – spiega l’esponente di Sinistra Italiana – con il 18enne che affrontando a muso duro gli studenti che lo denigravano ha permesso che l’episodio venisse a conoscenza della pubblica opinione e che dunque i tre adolescenti fossero identificati e successivamente sospesi dalle lezioni della propria scuola”.
“In questi casi – prosegue Bracco – trovare la forza di esternare la rabbia presente dentro sé è il primo importantissimo tassello di un puzzle che va a dichiarare giustamente guerra all’omofobia e all’intolleranza in senso lato. Nella stragrande maggioranza dei casi coloro i quali non accettano la ricchezza derivante dalla diversità altrui, se presi singolarmente, sono delle persone solo all’apparenza normali ma che poi, nel contesto allargato del branco, si rendono protagonisti di comportamenti verbali e azioni ributtanti e spregevoli”.
“Il fenomeno dell’intolleranza verso il prossimo a causa di orientamenti sessuali e di genere che si discostano da quelli eterosessuali – evidenzia il Consigliere regionale – è purtroppo una realtà in espansione che deve essere combattuta con incisività, determinazione e tenacia. Sono dell’opinione che il contesto scolastico debba essere il luogo cardine nel quale affrontare senza tentennamento alcuno questo delicatissimo tema. Proprio la scuola infatti è quel contenitore sociale dentro cui gli adolescenti formano, giorno dopo giorno, la propria coscienza critica”.
“Rivolgo un appello a tutte le dirigenze scolastiche degli istituti secondari di secondo grado della Regione Abruzzo affinchè promuovano nelle proprie scuole incontri formativi sul tema dell’intolleranza sessuale e di genere invitando come relatori soprattutto quegli studenti che pur subendo il trauma di essere stati vessati, derisi, discriminati ed etichettati come diversi, ne sono usciti a testa alta affrontando i propri aguzzini. Il comportamento del 18enne sulmonese – conclude Leandro Bracco – sia da esempio in quanto il suo non può che essere un luminoso atto di coraggio e orgoglio della propria identità”.