L’AQUILA: – “Se per il Crab di Avezzano è stato avviato, almeno burocraticamente, un nuovo processo per uscire dalla fase di liquidazione attraverso l’approvazione e costituzione del Consorzio di Ricerca Unico d’Abruzzo (Crua) individuando e nominando anche un Amministratore unico, nulla invece è stato fatto per il Cotir di Vasto che vive una situazione addirittura paradossale in quanto oggi non è gestito e governato da nessuno in quanto i liquidatori ci risultano tutti dimissionari. Un’ente regionale senza guida nel più completo abbandono cosa mai accaduto nella storia della Regione Abruzzo”. Questo il commento del Presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo a margine delle audizioni odierne a L’Aquila.
“Ascoltando la relazione del neo Amministratore del Crua, Rocco Micucci, abbiamo percepito immediatamente come questo esecutivo regionale sia lontana anni luci nel risolvere l’annoso problema dei Centri di ricerca regionale in quanto non si percepiscono né le strategia da mettere in campo né quali risorse impiegate per il rilancio delle strutture.
Lo stesso Micucci – spiega Febbo – ha evidenziato che ci sono delle difficoltà economiche finanziarie oggettive e datate da risolvere immediatamente per il Crua per poi verificare e mettere sul tavolo ogni ipotesi e volontà di fusione anche del Cotir andando ad utilizzare anche quei 450 mila euro stanziati nell’ultimo consiglio regionale di agosto. Peraltro l’incarico da Amministratore unico per Micucci parte dal 17 settembre 2017 e non è detto che accetti l’incarico viste le diverse problematiche sollevate e l’assenza di prospettive. Dopo oltre tre anni ci troviamo al punto di partenza in quanto non sappiamo e conosciamo la vera volontà della parte politica della Regione. In questi ultimi anni sui Centri di ricerca l’assessore Pepe è stato latitante e non ha mai portato una soluzione risolutiva.
Oggi – conclude Febbo – abbiamo un Crua (ex Crab) in forte affanno a decollare e il Cotir di Vasto nel più completo sbando e abbandono. Sarei oltremodo ripetitivo ma ci sono trenta dipendenti che da tre anni aspettano stipendi, una struttura fatiscente e un territorio come il vastese che rischia di perdere definitivamente una eccellenza come il Cotir che molto ha dato allo sviluppo rurale. Questi sono i risultati del Governo regionale a gestione D’Alfonso con la complicità di quegli amministratori PD che salivano e protestavano sui tetti”.