L’AQUILA: – “Spiace constatare, ma era prevedibile, come gli esponenti vecchi e nuovi del centrodestra cittadino abbiano impostato la campagna elettorale all’insegna dell’attacco e della recriminazione”. Lo affermano Stefano Albano e Tonino De Paolis, rispettivamente segretario del Partito Democratico dell’Aquila e capogruppo dello stesso partito in Consiglio comunale.
“Quello che interessa oggi, tuttavia – aggiungono gli esponenti Dem – non è tanto rivendicare quello che si è ottenuto, quanto rilanciarlo e rafforzarlo, con nuovi progetti e nuove proposte. Così vogliamo impostare la nostra campagna elettorale. E’ una fase decisiva: possiamo consolidare la ricostruzione e fare della nostra città una fucina di opportunità. Lasciamo agli altri l’esercizio di guardare indietro.
L’Aquila è tra le poche città del nostro Paese in cui si sperimenterà il 5G, e questo costituirà un fattore competitivo straordinario per rilanciare la nostra attrattività economica, tanto che già sono in campo concrete manifestazioni di interesse di aziende e sono stati presentati progetti di ricerca; nel centro storico i sottoservizi aprono occasioni straordinarie; i fondi a disposizione per il rilancio delle attività economiche sono in larga parte da impegnare, il bando Fare Centro sta destando interesse e speranze. Sono solo alcuni dei temi e delle possibilità create con le nostre iniziative; ora, è il momento di accelerare per coglierle”.
“Noi – continuano – guardiamo avanti, il torcicollo lo lasciamo agli altri: ma poi tra il candidato sindaco che rispolvera la figura di Silvio Berlusconi e il candidato di Fratelli d’Italia Giorgio De Matteis che si lancia in stucchevoli elenchi di recriminazioni e livore viene da chiedersi dove siano stati tutti questi anni. De Matteis era rappresentante di primo piano della maggioranza che ha sostenuto Gianni Chiodi in Consiglio regionale, quella – inutile illudersi che gli aquilani se lo siano dimenticato – che è stata per la ricostruzione della nostra città come una piaga d’Egitto. O vogliamo considerare il bluff della zona franca come una misura utile per la città, con la distribuzione di un poco di risorse a tutti, compresi i costruttori?
La compagine di liste e partiti che sostiene Biondi discende dalla maggioranza che sosteneva il governo di Silvio Berlusconi al momento della tragedia del terremoto, e Biondi lo rivendica. Di quella maggioranza, noi ricordiamo soprattutto la responsabilità degli anni persi. Tante volte abbiamo chiesto la tassa di scopo per finanziare la ricostruzione della nostra città; in risposta abbiamo sempre avuto rifiuti e la conseguente indisponibilità cronica delle risorse che ci ha costretto – sempre a noi del centrosinistra, perché anche per questo il centrodestra locale e nazionale risulta non pervenuto – a ingaggiare battaglie per lo stanziamento dei fondi, di semestre in semestre, fino a quando non siamo riusciti a ottenere una programmazione certa”.