L’AQUILA: – “Il nostro viaggio in 20 tappe verso il voto, domani 30 aprile, ad Orlando”. E’ l’inizio della nota del comitato aquilano per Andrea Orlando.
Questo – si legge ancora – il nostro bellissimo percorso in provincia dell’Aquila. Ciò che siamo ma anche “ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”:
1. Abbiamo chiesto ad Orlando di partire con la sua campagna dall’Aquila ed è venuto lui personalmente, non un sostituto;
2. Abbiamo scelto presto da che parte stare, non abbiamo scelto di partecipare al congresso casualmente o per opportunismo;
3. Abbiamo sempre usato il plurale. Perché siamo una squadra di persone animate da sincera passione politica, non una società di interessi, né il comitato elettorale di uno;
4. Abbiamo ascoltato il disagio profondo di un partito disgregato, non abbiamo fatto una sorda propaganda;
5. Abbiamo praticato l’umiltà e non l’arroganza e abbiamo rispettato le scelte degli altri senza insultare nessuno;
6. Abbiamo puntato sul rinnovamento e non sulla falsa rottamazione che si traduce nel suo contrario, cioè nei volti di coloro che hanno attraversato indenni tante stagioni politiche;
7. Abbiamo lavorato insieme, con lealtà e non facendo prevalere logiche campanilistiche o personalistiche;
8. Abbiamo pesato le parole, perché il congresso passa, le persone e il partito restano;
9. Abbiamo cercato di valorizzare i giovani e, allo stesso tempo, di recuperare energie lasciate andar via, nel disinteresse di troppi;
10. Abbiamo detto che bisogna riavvicinare le istituzioni agli ultimi, agli esclusi, ai più deboli e che bisogna unire, non arroccarsi nel potere e nel disprezzo degli altri;
11. Abbiamo parlato anche con sindacalisti e rappresentanti di categorie e associazioni. Non ci siamo affidati al fantomatico dialogo diretto tra un capo e una folla;
12. Abbiamo aggregato persone capaci, libere ed autonome, non abbiamo cercato persone fedeli o mercenari;
13. Abbiamo usato parole di sinistra, non abbiamo imitato i populisti;
14. Abbiamo riconosciuto anche gli errori commessi dal nostro Governo, non abbiamo addossato le responsabilità ai “gufi”;
15. Abbiamo detto cosa ci convince della mozione Orlando ma non ci siamo trasformati e non ci trasformeremo in “orlandiani”;
16. Abbiamo parlato di un partito plurale, in cui le riunioni finiscono in modo diverso da come iniziano, perché ci si ascolta e non per finta;
17. Abbiamo chiesto un voto per un Segretario, non per un prodotto utile alla TV;
18. Abbiamo chiesto di ragionare insieme e non di tifare “per” o, peggio, “contro” qualcuno;
19. Abbiamo parlato di temi concreti nazionali e locali e non del carattere dei leader;
20. Abbiamo scelto di non partecipare ad un votificio ma di rendere tutto questo una partenza, per tornare a produrre insieme idee, dibattiti e progetti.
Domani 30 aprile – terminano dal comitato – vi invitiamo a sostenere tutto questo ed Andrea Orlando. Ma soprattutto vi invitiamo ad esprimere comunque, col voto, il vostro convincimento”.