L’AQUILA – Presentati in conferenza stampa presso la sede del Partito Democratico dell’Aquila i candidati e i sostenitori della provincia della mozione congressuale di Andrea Orlando in vista del prossimo 30 aprile, quando si terranno le primarie per la scelta del segretario nazionale del Pd.
Sono intervenuti il presidente della mozione a livello provinciale, Carlo Benedetti, e i candidati: Michele Fina, Emanuela Di Giovambattista, Stefano Albano e Simona Fasciani.
Benedetti, presidente del Consiglio comunale dell’Aquila, ha sottolineato come “Orlando sia andato bene nel voto tra gli iscritti nel nostro territorio: è un risultato da ribadire e ampliare. Credo che sia la testimonianza della volontà diffusa, rappresentata da Orlando, di rifondare un partito e ridargli un’identità, un partito che stia tra la gente e dia risposta ai drammi e ai bisogni del nostro tempo, a cominciare dal lavoro”.
Il segretario del Pd aquilano Albano ha elencato le ragioni del sostegno a Orlando nella realtà del capoluogo di regione: “La grande affluenza che abbiamo riscontrato alle primarie per la scelta del candidato sindaco riflette lo stato di una città che non vuole sentirsi terremotata, ma è al contrario dinamica. Allo stesso modo crediamo che dinamica debba essere la politica: la scelta di Orlando può apparire in controtendenza ma in realtà è coerente con la strada intrapresa fin qui dal Pd aquilano, Orlando è il candidato giusto per la ricostruzione di un partito che deve essere comunità e luogo di discussione. L’errore di Matteo Renzi è stato proprio quello di non aver fatto fino in fondo il segretario del Pd”.
Per l’assessore comunale alle Politiche sociali Di Giovambattista la scelta di Orlando ha un momento di maturazione fondamentale nel referendum dello scorso 4 dicembre, che ci ha sbattuto in faccia le divisioni del nostro Paese. I giovani e le periferie hanno votato contro ed era necessaria una riflessione, che coincide con questo congresso. Nella proposta di Orlando ci sono le stesse ragioni che dieci anni fa portarono alla nascita del Pd: un partito plurale, che non confonde la vocazione maggioritaria con l’autosufficienza , un partito portato al dialogo e che respinge l’idea di un uomo solo al comando. La stessa impostazione del resto seguita qui all’Aquila sia a livello di partito che di amministrazione”.
Sulla stessa linea l’intervento di Michele Fina, che ha sottolineato come “nella nostra proposta ci sia l’idea di fare il Pd esattamente come l’avevamo immaginato all’inizio”. Simona Fasciani ha rimarcato l’importanza del passaggio congressuale, parlando di un Pd che continua a dare “prova di democrazia, attenzione al confronto, predisposizione al cambiamento e crescita”.