L’AQUILA: – “A sei mesi dall’inizio della mobilitazione per il rispetto delle norme di tutela dell’occupazione dei 560 lavoratori, nessuna risposta da parte dell’Inps e delle istituzioni locali. Per questo ci siamo rivolti anche al Prefetto dell’Aquila”. Lo annuncia Il presidente di Lavori@mo per L’Aquila, Venanzio Cretarola.
“Sembra – ammonisce Cretarola – che Istituzioni, e organizzazioni sindacali, che si sono in passato mobilitati, giustamente, per problemi occupazionali molto meno pesanti, non abbia pari interesse al futuro di 560 lavoratori. Nel frattempo però il vice Presidente della Regione Lolli, la Senatrice Pezzopane e i sindacati provinciali protestano contro un Bando di gara per il Call Center della Rai che non applicherebbe correttamente la clausola sociale per i suoi 20 addetti, promuovendo un ricorso legale ed una interrogazione parlamentare e proponendo una protesta davanti alla sede Rai di Roma. Quindi si vuole protestare a Roma per 20 lavoratori (di Roma) ma non si è andati negli ultimi sei mesi davanti all’Inps che continua a tacere sulla richiesta di applicazione della legge per i 560 dell’Aquila e invia lettere inaccettabili alla Senatrice Pezzopane e al Prefetto”.
“Noi – aggiunge Cretarola – abbiamo letto il Bando della Rai che però contiene un articolo che corrisponde perfettamente a ciò che noi chiediamo da mesi. Testualmente (art. 16 pag. 31 del Capitolato): ‘L’aggiudicatario è tenuto all’espletamento delle procedure finalizzate a garantire la prosecuzione del rapporto di lavoro con il personale attualmente impiegato nel servizio, secondo quanto previsto dall’art. 1, comma 10, della Legge 28 gennaio 2016, n. 11 e dalla regolamentazione ivi richiamata. A tal fine si segnala che allo stato attuale sono impiegati nell’esecuzione dell’appalto 4 team Leader, 2 Supervisori, 14 operatori di call center a tempo indeterminato’. Cioè: il rapporto di lavoro prosegue (senza licenziamento e successiva riassunzione) con tutto il personale attualmente in servizio (specificandone anche l’attuale inquadramento professionale). Quindi avevamo ragione noi“.
“Cosa si aspetta – chiede il Presidente – a rivolgersi al Governo e al Ministro del Lavoro che detengono le funzioni di indirizzo e controllo sull’Inps? Cosa si aspetta ad esigere dall’Inps di comunicare come intende scrivere il Bando per applicare le leggi della Repubblica? Perchè solo noi continuiamo a chiedere ai sindacati locali e nazionali di coordinare tutte le 10 sedi nazionali del Contact Center Inps? Ripetiamo infine la domanda: ma cosa sta accadendo a L’Aquila?“.