L’AQUILA – Riceviamo e pubblichiamo di seguito un comunicato del movimento civico Mia Casa Abruzzo:
“Il terremoto che ha colpito l’Abruzzo pone all’attenzione di tutti il problema della “estrema vulnerabilità” del nostro patrimonio abitativo pubblico e privato, realizzato in zone sismiche, tenendo conto dei “nuovi” rischi e delle misure di “adeguamento sismico” non ancora attuate.
La Regione Abruzzo, sin dal 1999, aveva il compito di mettere in atto un significativo intervento per “consolidare”, rafforzare e rendere più sicuri gli alloggi e gli edifici pubblici rispetto ai rischi sismici previsti e incombenti, onde evitare danni materiali e sociali, lutti e tragedie.
Adesso, con una certa sollecitudine, bisogna “mettere in sicurezza” gli alloggi pubblici realizzati nei Comuni classificati a rischio sismico e così attualmente distribuiti nelle due Province della Regione Abruzzo maggiormente colpite il 6 aprile 2009 e nei più recenti terremoti del 2016 e 2017:
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PROVINCIA DI L’AQUILA: 1.645 a L’Aquila e Frazioni; 619 ad Avezzano; 594 a Sulmona; 105 a Pratola Peligna, 183 a Castel di Sangro, 150 a Celano, 103 a Pescina, 130 a San Vincenzo Valle Roveto, 165 a Tagliacozzo, 107 a Trasacco, 39 a Balsorano, 21 a Campotosto, 61 a Carsoli, 87 a Cerchio, 30 a Gioia dei Marsi, 45 a Lecce dei Marsi, 37 a Magliano dei Marsi, 53 a Ortucchio, 12 a Pizzoli, 16 a Raiano, 63 a Roccaraso, 86 a San Benedetto dei Marsi, 24 a San Demetrio ne’ Vestini, 18 a Sante Marie, 13 a Scoppito, 31 a Scurcola Marsicana, 14 a Tornimparte, 36 ad Ateleta, 79 a Balsorano, 13 a Barisciano, 51 a Capistrello, 16 ai Capitignano, 27 a Castellafiume, 34 a Castelvecchio Subequo, 25 a Civita d’Antino, 41 a Civitella Roveto, 24 a Collarmele, 6 a Fagnano Alto, 16 a Lucoli, 19 a Massa d’Albe, 24 a Montereale, 25 a Morino, 6 a Poggio Picenze;
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PROVINCIA DI TERAMO: 315 a Teramo Frazioni, 183 a Montorio al Vomano, 85 a Isola del Gran Sasso; 10 a Campli, 8 a Castellalto, 6 a Torricella Sicura, 10 a Cellino Attanasio, 14 a Basciano, 6 a Colledara, 6 a Bisenti, 8 a Penna S. Andrea, 6 a Cermignano, 6 a Tossicia, 10 a Crognaleto, 8 a Castelli;
E’ però fondamentale che vengano richiamati e messi a disposizione i risultati venuti fuori dai vari studi sullo stato “di sicurezza sismica” di buona parte dei 23.850 alloggi pubblici della Regione Abruzzo effettuati negli anni ’90 dalle Società “Collabora Engineering” e “Abruzzo Engineering”, e consegnati alle Province dell’AQUILA e di TERAMO, agli Assessorati regionali alla Politica della Casa e alla Protezione Civile.
La stessa FEDERCASA Nazionale, a seguito di un puntuale Convegno su “La sicurezza sismica dell’edilizia residenziale pubblica” svolto a Pescara il 14-15 luglio 2003 in collaborazione con l’Azienda Regionale Edilizia Territoriale e con la Regione Abruzzo, rilanciò quegli studi che vennero così “rivisti e ampliati” negli anni dal 2003 al 2006 a cura della Regione Abruzzo e “arricchiti” da un dettagliato elenco di sopralluoghi e certificazioni, con rispettive “schede tecnico-anagrafiche” di accompagnamento per ogni singolo alloggio pubblica delle ATER provinciali, con i lavori da eseguire e le spese da affrontare.
Ad otto anni dal terremoto del 6 aprile 2009, nulla è stato fatto dalla Regione Abruzzo e dalla Protezione Civile a tutela del patrimonio abitativo pubblico e della sicurezza delle famiglie degli Inquilini e Assegnatari.
In tale contesto di seria e giustificata preoccupazione, resta “razionalmente” incomprensibile il perché i vari Presidenti della Giunta Regionale che si sono succeduti, gli Assessori regionali ai Lavori Pubblici, Politica della Casa e Protezione Civile, non abbiano realizzato un “piano di intervento ad hoc”, per mettere in sicurezza sismica, intanto in via prioritaria e urgente, quegli alloggi pubblici realizzati in zone ad alto e altissimo rischio sismico”.
per il Coordinamento Mia Casa d’Abruzzo
Pio Rapagnà – ex Parlamentare