L’AQUILA: – “Rendere L’aquila più viva e sicura. E’ l’obiettivo alla base del progetto che mi spinge a presentarmi alle prossime elezioni amministrative con un programma articolato ma che rientra in quello che è l’ambito di mia competenza”. Lo afferma Nicola Gizzi (detto Niko), presentando il suo programma elettorale, che alle prossime amministrative sarà in campo con la lista civica L’Aquila Sicurezza Lavoro.
Mi candido, infatti – spiega Gizzi – perché voglio fare per tutti qualcosa che conosco bene. Chi mi conosce sa che mi occupo da anni all’Aquila dell’organizzazione del divertimento serale in città proponendo eventi che spaziano dalla classica serata con ospite al teatro nel quale mi sono cimentato ultimamente con collaborazioni in Abruzzo e in tutta Italia. Mi è stato chiesto, come figura che ha una bella rete di relazioni e contatti anche tra i più giovani, di scendere in campo nella prossima tornata elettorale mettendo a disposizione le mie competenze in un settore che, dopo il terremoto, ha subito come tutte le attività una crisi profonda. Settore che, invece, potrebbe rappresentare un punto di rilancio della città anche attraverso la cultura del turismo. Il mio impegno sarà deputato proprio a questo”.
“La lista che rappresento – aggiunge – si chiama “L’Aquila Sicurezza Lavoro” ed è composta da persone che vivono nella nostra città e che non si rassegnano a viverla in questo clima di mestizia e precarietà. Credo che nella vita ognuno debba fare qual che sa fare e quindi il programma elettorale che presento, in undici punti che ritengo essenziali, è incentrato sulla materia che conosco bene e sulla quale mi sento in grado, senza presunzione e con spirito di condivisione, di offrire il mio punto di vista:
- Regolarizzare le licenze dei locali anche in funzione delle diverse fasce orarie per stabilire regole certe al settore, con l’obiettivo di innalzare la qualità del servizio.
- Riunire tutti gli esercenti del campo per pianificare le serate aquilane operando anche una regolazione dei prezzi.
- Impedire, pianificando le cose da subito, il conflitto tra residenti ed esercenti come è spesso accaduto in passato, programmando zone dedicate alla vita notturna che permettano ai giovani di divertirsi e agli esercenti di lavorare senza turbare la vita di chi il centro lo abita nell’ottica di un progressivo rientro nelle proprie abitazioni.
- Ogni locale pubblico dovrà avere una certificazione sismica (i ragazzi e i loro genitori dovranno sapere di essere in un posto sicuro).
- Sicurezza notturna attraverso una cabina di regia che integri tutti gli attori coinvolti: Forze dell’Ordine, Polizia Municipale, Videosorveglianza e personale dei vari locali che potrebbero collaborare per rendere le zone più sicure.
- Pianificare gli eventi, che siano culturali, ludici o sportivi, con una sorta di cartellone annuale che non si limiti ai sette giorni della Perdonanza ma che sia il più dettagliato e completo possibile.
- Utilizzare i nuovi Palazzetti in costruzione anche per concerti e manifestazioni culturali di rilevanza, da troppi anni assenti in città.
- Contrasto al fenomeno, ormai molto diffuso, dell’alcolismo tra i più giovani. In questo processo si dovrà partire dagli esercenti stessi. Andrà impedito severamente il consumo alcolico per strada di bevande precedentemente acquistate all’ingrosso anche chiedendo ai vari supermercati che effettuano aperture serali e notturne, di sospendere la vendita di alcolici e superalcolici a partire da una stabilita fascia oraria.
- Attivare un regolare servizio pubblico di trasporto notturno per ridurre i rischi e facilitare la mobilità dei ragazzi aquilani e degli studenti universitari fuori sede.
- Prevedere luoghi, attività, possibilità, occasioni di svago e di impegno pomeridiano anche per la fascia di età adolescenziale, oggi relegata ai margini della nostra città, spesso costretta a bivaccare negli alienanti centri commerciali in vuote giornate che atrofizzano ogni potenzialità dei nostri figli.
- Riportare in città una manifestazione cinematografica importante sul modello di “L’Aquila, una Città in Cinema” che per tanti anni si svolse in città, che tanti ragazzi fece appassionare alla cinematografia, che regalò pomeriggi e serate dedicati all’approfondimento di questa arte, attirando in città attori, registi internazionali i quali contribuirono al fermento culturale di cui, giustamente, andavamo tutti fieri”.
“Tutto questo – esorta infine Gizzi – si può fare, anzi si deve fare! È ora che il Comune dell’Aquila si occupi anche di questo settore avvalendosi di professionalità che lo conoscono perfettamente”.