L’AQUILA: – Martedì, presso l’Aula Magna dell’Ateneo del Dipartimento di Scienze Umane si è svolto il 4° Convegno Giovani Atleti Lunghe Strade – Fare sport nel rispetto delle tappe evolutive dei giovani atleti. Il convegno, in convenzione con l’Università degli Studi dell’Aquila corso di laurea in Scienze Motorie è stato organizzato dall’Atletica L’Aquila ed ha aperto la settimana della Primavera dell’Atletica. I lavori sono stati coordinati dalla giornalista Angela Ciano. Tutto l’evento è stato dedicato al più grande velocista italiano e mondiale di tutti i tempi, il campione olimpico dei m. 200 Pietro Mennea, venuto a mancare proprio il 21 marzo di quattro anni fa.
Ad aprire gli interventi è stata la Dott.ssa Sara Peretti, del Dipartimento di Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologiche, Dottoranda in Neuroscienze Cognitive, in sostituzione della Prof.ssa Monica Mazza. Nel suo intervento: “Lo sport come ricerca di piacere e benessere”, ha analizzato il percorso educativo dello sport, che educa non solo alla conoscenza del corpo, promuove anche il buonumore e rende più agevoli le condizioni di disabilità. Ancora lo sport come percezione estetica, come atto creativo che l’individuo adatta e cambia in continuazione, come empatia per comprendere gli stati emozionali altrui, come ricerca del piacere che è alla base della nostra autostima,e gioca un ruolo fondamentale nell’interazione e nelle abilità sociali.
Il secondo intervento è stato quello del Prof. Roberto Bonomi, allenatore specialista nazionale di atletica leggera, settore velocità e ostacoli, molto conosciuto in campo europeo per i suoi studi sulla forza insieme ai Professori Carmelo Bosco e Carlo Vittori. Nel suo intervento “Due vicini sconosciuti: l’età e la forza”, ha spiegato come i ragazzi di 10-14 anni impiegano meno forza rispetto alle fasce successive fino a 21 anni, come la forza sia un prodotto dell’allenamento e dell’ adattamento e l’importanza sempre della metodologia dell’allenamento, soprattutto quando nell’atleta non c’è più l’influenza della crescita. L’età è quella che per prima definisce i dati diversi di prestazione dell’atleta. Allenatore della campionessa rumena Ivet Lalova che vanta un personale sui m.100 di 10”77, finalista alle Olimpiadi 2016 di Rio de Janeiro, ha spiegato la differenza tra talento e campione, e della particolare sensibilità del campione.
Ha chiuso gli interventi la Prof.ssa Maria Giulia Vinciguerra, Presidente CAD (Consiglio Area Didattica) del Corso di Laurea in Scienze Motorie, con un intervento sulla disabilità: ”Il valore formativo dell’attività motoria e sportiva nella disabilita”, mettendo in risalto come tutto il mondo dell’attività fisica adattata, in particolare sulla disabilità, ha bisogno di un cambiamento radicale e culturale basato su un’attività motoria non di recupero o di riabilitazione, ma di formazione e di sviluppo della personalità nella sua totalità antropologica. Bisogna semplicemente formare l’uomo e questo è possibile attraverso l’attività motoria e alcune strategie come un’alta professionalizzazione, in cui lo studio deve essere inteso come conoscenza applicabile alla professionalità, l’aggiornamento, la conoscenza e la ricerca continua, il tutto accompagnato dall’amore, dall’emozione e dalla passione, tre fattori fondamentali, per guardare a lunghe strade insieme.
La passione, è stato il denominatore comune di tutto il pomeriggio, punto di incontro dei tre relatori, il valore in assoluto, in grado di fare la differenza. La Primavera dell’Atletica prosegue con la discesa in campo presso il Parco di Murata Gigotti – Coppito L’Aquila, sabato e domenica prossima partire dalle ore 9:00 degli studenti delle scuole medie dell’Aquila e del comprensorio, dei ragazzi diversamente abili e dei bambini delle scuole elementari e materne. Hanno presenziato l’evento: Vincenzo Di Cecco CONI Abruzzo, Enrico Melonio CSI L’Aquila, Luciano Perazza CONI Point L’Aquila, Demetrio Moretti Panathlon L’Aquila, Giosafat Capulli, Protezione Civile della Proloco di Coppito. Info www.atleticalaquila.com