L’AQUILA: – “Per l’amministrazione comunale dell’Aquila il turismo religioso non è una priorità, anzi non esiste proprio”.
Lo afferma in una nota Chiara Mancinelli, esponente del circolo “99” di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale del capoluogo.
“Nonostante l’eccezionalità di essere stata protagonista del primo giubileo della storia, grazie all’indulgenza plenaria concessa da papa Celestino V – spiega la Mancinelli – negli obiettivi del ‘Piano Restart’, il programma di sviluppo per l’area del cratere sismico, recentemente pubblicato sulla gazzetta ufficiale, non c’è nessun riferimento alla valorizzazione di questo evento unico e straordinario”.
“Sebbene nel progetto venga riconosciuto che ‘è presente una realtà di turismo religioso e spirituale con attrattori di assoluto pregio come la Perdonanza, il Cammino del Perdono celestiniano, il Santuario di San Gabriele e il borgo di San Pietro alla Jenca alle falde aquilane del Gran Sasso’ e, in particolare, il prestigio e richiamo di un evento come quello della Perdonanza venga di nuovo successivamente riconosciuto nella sezione dedicata alla cultura, balza agli occhi come tra gli obiettivi di sviluppo non venga espressamente indicato il turismo religioso: si tratta a nostro avviso di una importante mancanza, in quanto questo tipo di attività, se correttamente gestita e supportata, potrebbe rivelarsi una vera ricchezza per l’intero territorio aquilano”, continua la Mancinelli.
“È da notare, inoltre, come nella sezione ‘cultura’ venga riconosciuta all’aquilano una potente rete di istituzioni e attività culturali ma, al tempo stesso, si afferma che ‘occorre evitare la dispersione a pioggia di risorse per concentrarle sul sostegno a progetti e attività delle istituzioni già selezionate dallo Stato e riconosciute nel Fondo unico dello spettacolo’: in pratica i 13,2 milioni di euro stanziati per la cultura nel quinquennio 2016-2020 saranno destinati principalmente ad associazioni già beneficiarie di fondi FUS, che, ricordiamo, per regolamento sono le uniche a poter accedere anche ai contributi culturali pluriennali erogati dal Comune dell’Aquila”, dice ancora l’esponente di FdI-An.
“Come abbiamo già avuto modo di dire, anche questa volta si sarebbe potuta programmare l’offerta culturale in altro modo, proponendo un coinvolgimento maggiore di tutte quelle piccole associazioni culturali locali che comunque da anni lavorano proficuamente sul territorio, pur non avendo la struttura richiesta per l’accesso ai fondi ministeriali”, conclude la Mancinelli.