L’AQUILA: – Con un comunicato Acra del 2 febbraio scorso, il Consigliere Mercante ha manifestato doglianze sulla composizione dell’Ufficio di Presidenza richiamando il Presidente del Consiglio all’osservanza di specifici doveri.
“Tralasciando ogni valutazione politica sulla questione – specifica la Segreteria di Di Pangrazio – corre l’obbligo istituzionale di rammentare le norme che regolamentano l’elezione (e non la “nomina”) dei componenti l’Organo citato, evidenziando come non spetti al Presidente Giuseppe Di Pangrazio ‘riequilibrare l’Ufficio di Presidenza’”.
Il Regolamento interno per i lavori del Consiglio Regionale prevede, infatti, precisi percorsi procedurali posti a carico dell’Assemblea Legislativa, sottraendo al Presidente del Consiglio qualsivoglia funzione o compito nella materia sollevata, in ordine alla quale ogni azione presidenziale potrebbe costituire palese ingerenza sulle attribuzioni dei Consiglieri, dei gruppi politici e dell’intera Assise.
“L’Art. 7 del Regolamento – spiega la Segreteria – individua, infatti, il Consiglio regionale quale organo deputato all’elezione dei membri dell’Ufficio di Presidenza assegnando al Presidente la responsabilità della corretta gestione della procedura, in osservanza delle norme descritte al successivo art. 8. Anche nell’art. 10 non sembra rinvenibile in capo al Presidente del Consiglio alcuno dei poteri che la nota ACRA vorrebbe attribuirgli in ordine a nomina o sostituzioni. Per mera completezza d’informazione si rammenta, infine, che il vigente Regolamento non contempla la revoca dei Vicepresidenti e dei Consiglieri segretari”.