
L’AQUILA – Riceviamo e pubblichiamo una nota di Pio Rapagnà, coordinatore del Mia Casa d’Abruzzo
E’ sotto gli occhi di tutti che, a più di sette anni dal terremoto del 6 aprile 2009, nessun intervento di ricostruzione “pesante” è stato messo in atto dai “soggetti attuatori” sugli edifici e sulle abitazioni di proprietà dell’ATER e del Comune di L’Aquila.
Alla data odierna quasi tutti gli edifici e gli alloggi “pubblici”, a suo tempo classificati di categoria E – “inagibili” dai tecnici della Protezione Civile e dei dei Vigli del Fuoco, non sono stati “ricostruiti” e messi in sicurezza sismica, e si trovano ancora oggi abbandonati al degrado, in particolare nelle località e vie seguenti:
* EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA REGIONALE DELL’ATER DI L’AQUILA:
– Frazione di PRETURO: complesso di Via Verzieri;
– Frazione di PAGANICA: complessi di Via S. Emidio, Via Corrado Pasqua, Via Aldo Moro;
– Zona CANSATESSA: Via Antica Arischia (complesso “ex-Moro” limitrofo alla nuova sede
ATER);
– Zona PETTINO: Via Amiternum;
– Quartiere SANTANZA: Via San Sisto; Via Beata Cristina; Via San Gabriele dell’Addolorata;
– Quartiere SANTA CROCE: Via Salomone;
– Via XX SETTEMBRE 123: complesso ex-INCIS completamente crollato, con cinque vittime e
diversi feriti;
– Quartiere COLLE SAPONE: Via Maestri del Lavoro; Via Alfonso Vastarini Cresi; Via Edoardo
Scarfoglio; Via Silvio Spaventa Filippi; vecchia sede centrale ATER;
– Quartiere SAN BERNARDINO: complesso ex-INCIS.
* EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA COMUNALE DI L’AQUILA:
Gli edifici e le abitazioni di proprietà del Comune di L’Aquila (pari a circa 185 alloggi) CHE,
AD OGGI, non sono stati ancora né riparati, né adeguati e né ricostruiti, si trovano nelle seguenti
località e vie:
– ZONA PETTINO: complesso di Via MILONIA (vicino a Via Amiternum);
– Complesso sito in Via DI VINCENZO;
– Frazione di SAN GREGORIO: complesso costituito da due agglomerati confinanti composti in
parte da abitazioni classificate A – B – C e D (attualmente ancora abitate dalle famiglie ivi già
residenti prima del terremoto), ed in parte da abitazioni classificate E ed F e dichiarate inagibili.
Lo “stato di emergenza” dichiarato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 6 aprile 2009, già prorogato con i decreti 17 dicembre 2010 e 4 dicembre 2011, è cessato il 31 agosto 2012. Le residue disponibilità della contabilità speciale intestata al Commissario Delegato e Presidente della Regione Abruzzo Dott. Gianni Chiodi sono state versate ai Comuni, alle Province e agli enti attuatori interessati, in relazione alle attribuzioni di loro competenza.
Il Consiglio Regionale, la 2^ Commissione Permanente, quella di Vigilanza e di controllo ed il Presidente della Regione, cessata ormai da 4 anni la fase della emergenza e della gestione commissariale, continuano a non assumersi le proprie responsabilità, legislative e di indirizzo, rispetto alla “ricostruzione” e messa in sicurezza di un “prezioso” patrimonio abitativo pubblico della Regione Abruzzo e, in questo caso specifico, del Comune di L’Aquila.
La questione è talmente grave che desta meraviglia e sconcerto il fatto che, ancora oggi, pur messi davanti ai dati di fatto, soltanto in pochi hanno raccolto gli appelli delle famiglie interessate e manifestato quantomeno la volontà di prendere atto di ciò che sarebbe necessario fare, al più presto e bene.