A seguito delle gravissime conseguenze del terremoto che ha colpito le Regioni del Centro Italia, ActionAid si è subito attivata: innanzi tutto online, sostenendo l’iniziativa civica spontanea del gruppo TerremotoCentroItalia<https://www.facebook.com/groups/1758670357733881/1758833391050911/?notif_t=group_activity¬if_id=1472034778075439>, che vuole contribuire ad una maggiore circolazione delle informazioni dal basso tra le persone colpite e le tante che si stanno mettendo a disposizione per sostenerle. E poi mettendosi in contatto con associazioni, in particolare sportive e sociali, con le quali ActionAid sta verificando i bisogni più impellenti e le necessità di lungo periodo per consentire la ripresa delle attività.
Sulla scia di quanto ActionAid ha portato avanti in questi anni in seguito ai terremoti de L’Aquila e Reggio Emilia, costruendo esperienze di monitoraggio civico delle risorse economiche, l’organizzazione dà priorità a informazione, trasparenza e partecipazione dei cittadini nella risposta all’emergenza e nella ricostruzione. Perché le comunità stesse siano messe nelle condizioni di poter verificare e orientare la gestione dei fondi e degli interventi.
“Il bilancio delle vittime parla sempre di più di intere comunità in lutto. Lo stato e la società civile italiana devono assicurare subito e per tutto il tempo che servirà ogni sostegno necessario, sanitario, psicologico, economico, per non lasciare solo nessuno” – dichiara Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid. “Quindi ognuno deve fare la sua parte per la solidarietà e la vicinanza concreta a tutte le comunità colpite.”
“Non appena saranno concluse le dolorose operazioni di soccorso – prosegue De Ponte – fin da subito nella gestione dell’emergenza è necessario facilitare e accogliere il protagonismo delle comunità locali. Quello che è mancato nella gestione dell’emergenza aquilana, che ActionAid ha seguito fin da subito, non è stato il cibo e le coperte ma l’ascolto, l’incontro, il dare la parola alle comunità colpite che prima di essere vittime sono cittadini. Per questo va garantito prima di tutto il diritto a una corretta informazione di chi ha perso ogni cosa. E impostare da subito una gestione dell’emergenza e una ricostruzione efficaci e vicine ai bisogni dei cittadini”.
L’organizzazione ha attivato una raccolta di fondi da destinare a iniziative di solidarietà a favore delle popolazioni colpite dal sisma. Per sostenere ActionAid nelle zone colpite dal terremoto: https://www.actionaid.it/terremoto-in-centro-italia
Aggiornamenti ulteriori sono disponibili sul sito
www.actionaid.it<http://www.actionaid.it> tramite l’account Twitter @ActionAidItalia e quello Facebook https://www.facebook.com/ActionAidItalia/
ActionAid opera in oltre 50 Paesi nella risposta alle emergenze; sul territorio nazionale l’organizzazione è stata presente fin dal 2009 all’Aquila promuovendo progetti di partecipazione, portando avanti la battaglia per la ricostruzione del patrimonio scolastico con la campagna #matteofaiscuola, partecipando alla produzione di un masterplan per il polo di Sassa e recupero di 19 scuole della città, e alla analisi partecipata delle vulnerabilità ambientali e sociali per diffondere un piano di protezione civile comunale. A Reggio Emilia, in collaborazione con Wikitalia, Openpolis, Regione Emilia-Romagna, ANCI e Anci Tel, ActionAid ha impiegato le proprie energie e competenze per avviare Open Ricostruzione, un progetto nato con il duplice obiettivo di contribuire a una ricostruzione trasparente dei Comuni colpiti dal sisma e di coinvolgere le popolazioni colpite nell’analisi della gestione degli appalti per la ricostruzione di edifici pubblici, in condivisione con istituzioni e reti di cittadini tramite l’uso dei social network.