L’AQUILA: – “Ci hanno tirato in ballo: e allora balliamo. I collettivi, le associazioni e i singoli attivisti ed attiviste dello spazio sociale dell’Asilo Occupato rispediscono al mittente ogni accusa in relazione ai fatti di cronaca emersi stamane su alcuni organi di stampa.
I gruppi e le individualità che in questi anni hanno animato gli spazi dell’Asilo nulla c’entrano con fatti emersi. Faziosi e strumentali sono alcuni articoli che accostano le attività svolte all’interno dell’Asilo con reati che sarebbero stati commessi ai margini dello stesso.
Il centro sociale durante questo mese ha ridotto la frequenza delle attività: concerti e serate, come ben sapete, sono assenti da diverse settimane per la pausa estiva, quindi ci sembra scontato tranquillizzarvi sul fatto che NESSUN ARRESTO è MAI avvenuto all’Asilo, pertanto la notizia riguardo a “blitz” e “perquisizioni all’interno dello stabile” è semplicemente falsa.
Troppo spesso ormai molti professionisti che si definiscono “giornalisti”, sia in questa città che in generale in questo Paese, usano la lingua italiana impropriamente, strumentalizzandola per far passare messaggi decisi a tavolino o dalla loro personale opinione.
In uno degli articoli sopra citati troviamo un bel titolo ad effetto: “Coca e Oppio nell’Asilo Occupato. Giovani denunciati dalla polizia”. Si insinua, in maniera neanche troppo velata, che la responsabilità del reato sia degli occupanti dello spazio, poi man mano che leggiamo, grosso modo, si capisce che l’asilo è semplicemente stato coinvolto nelle indagini, in quanto luogo, in cui sono circolate sostanze illegali, cosa innegabile, cosi come è innegabile che circolino in diversi altri luoghi “legali” della città.
Altre testate giornalistiche e radio/televisive hanno somministrato la notizia in una maniera erroneamente affermativa, facendo passare per vere cose mai accadute.
Ora ci chiediamo, questo è giornalismo? è questo il modo in cui si fa informazione? Certi errori non sono sempre commessi in buona fede e l’Asilo ha tutto il diritto di pretendere la smentita di quanto affermato, accompagnata da delle doverose scuse.
Molti sanno bene che diverse volte i membri dell’asilo hanno voluto arginare il problema del circolo di sostanze stupefacenti, impresa difficilissima, che paradossalmente non viene intrapresa in quei posti marchiati come “legali” dove questa questione è presente forse anche con più intensità. Questo perché lo sappiamo, lo sappiamo che i centri sociali sono sempre soggetti ad avere il dito puntato contro, che le cose che accadono ovunque, in un luogo occupato (dal nostro punto di vista “liberato”) accadono due volte. Tutto questo si può riassumere in un’unica parola: “Pregiudizio”. Il pregiudizio sta lì, nel titolo dell’articolo scritto in grande e in grassetto, e sta lì, nell’occhio di chi legge (appena) e trae conclusioni basandosi esclusivamente su quel titolo.
Negli ultimi cinque anni e mezzo il centro sociale di viale Duca degli Abruzzi è stato attraversato da migliaia di persone. Centinaia le iniziative politiche, sociali, culturali, musicali, artistiche e ricreative organizzate, in uno spazio pubblico che altrimenti sarebbe continuato semplicemente ad essere in stato di degrado e desolante abbandono, come lo era fino al gennaio del 2011, e come continuano ad essere tanti edifici di proprietà pubblica nel centro storico e in tutto il territorio aquilano.
Un luogo dove quotidianamente si cerca di ricreare socialità dal basso, senza l’aiuto di nessuna istituzione pubblica, e con la sola forza di volontà e la determinazione degli attivisti e delle attiviste che lo animano. Ci dispiace se gli incidenti di percorso, fatti singoli compiuti da singoli, possano minare la strada che ogni giorno percorre l’Asilo Occupato. Noi non lo crediamo: pensiamo che sia molto più importante animare il luogo di eventi, iniziative e vita in una città dove regna la disgregazione e l’emarginazione sociale e continueremo a farlo.
Finalmente quest’anno si è smosso qualcosa, e si è cominciato a parlare di fondi certi e lavori sullo stabile. Anche se ancora non lo abbiamo comunicato pubblicamente, a questo punto ci sembra il caso di anticiparvi che il collettivo dell’Asilo sta lavorando, in clima di reciproco rispetto, insieme alle istituzioni e ad altri giovani cittadini ad un progetto di riqualificazione dello stabile, per far in modo che sia una ricchezza fruibile a tutta la città, cosi come lo è stato finora, anche dopo la fine dei lavori.
Alcune persone pensano e agiscono in malafede. Noi no. Non lasciate che vi mandino fumo negli occhi.”
E’ quanto si legge nella nota dell’Asilo Occupato.