L’AQUILA: – “Non stupisce l’attacco dell’Arci a Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale dell’Aquila, visto che l’organizzazione guadagna bene sui migranti”. Lo afferma in una nota Michele Malafoglia, portavoce del sodalizio politico nel capoluogo.
“In riferimento alla nostra di ieri, in cui parlavamo di ‘insostenibilità sociale’ per la nostra città del fenomeno dell’accoglienza dei presunti profughi in queste proporzioni – sottolinea Malafoglia – l’Arci fa riferimenti a ‘tensioni create’, ‘dicerie alimentate’ e ‘odio accresciuto’: tutti concetti che ci sono assolutamente estranei”.
“Purtroppo sul tema dell’immigrazione non si riesce a fare un ragionamento pacato perché intorno a essa ruotano troppi interessi politici ed economici – aggiunge l’esponente di FdI – cui l’Arci non è estranea”.
“Basta andare a rileggersi i provvedimenti di fine 2015 del Comune dell’Aquila con cui gli vengono assegnati ben 10 mila euro per proseguire nella gestione di uno ‘sportello per l’orientamento’ e per istituire un fantomatico ‘ufficio integrazione’ – rivela Malafoglia – il tutto ad affidamento diretto e con una celerità che i comuni mortali si sognano: il 10 dicembre l’Arci si dichiara disponibile a effettuare i servizi, il 15 la Giunta approva la delibera di finanziamento, il giorno dopo la dirigente redige la determina con cui assegna le risorse”.
“Progetti ritenuti ‘utili’ e ‘importanti’ dall’amministrazione poiché, in due mesi, udite udite, l’Arci ha trattato ‘circa 15 casi’ con richieste inerenti il ‘rinnovo dei permessi di soggiorno’, i ‘ricongiungimenti familiari’, la ‘ricerca del lavoro e della casa’ – conclude il portavoce di FdI – in pratica per dare le stesse informazioni che già forniscono questura, prefettura, comuni, patronati e sindacati in forma pressoché gratuita, l’Arci incassa bei soldi”.