
L’AQUILA: – “Sulla questione della riforma della sanita’ abruzzese mi trova d’accordo il richiamo del sindaco dell’Aquila alla necessaria considerazione del momento politico che stiamo vivendo, in particolare, credo, della forte domanda di cambiamento espressa dal voto delle recenti elezioni amministrative. Ritengo che proprio quel voto ci imponga di parlare un linguaggio di concretezza e di coerenza, e che ci debba fare svegliare dall’illusione che i cittadini siano disposti a stare al gioco di una politica sospesa tra i posizionamenti, le contraddizioni e le ambiguita’.
Lo afferma in una nota il consigliwere regionale del Pd, Pierpalo Pietrucci.
“Percio’ – spiega – voglio parlare chiaro, stando nel novero e nei confini delle cose possibili. Per L’Aquila sono arrivato a mettere in gioco la mia reputazione e il mio futuro politico, scontrandomi direttamente con diversi assessori e anche con il presidente della Regione; e tanto di piu’ sarei disposto a fare. Con serieta’ pero’, senza prendere in giro nessuno. Sulla sanita’ – ricorda il consigliere – i numeri sono quelli stabiliti dalla normativa nazionale e dal decreto ministeriale, ed e’ da quel decreto che dobbiamo partire, al pari di tutte le altre Regioni. Per fare un Dea di II livello occorrono 75.000 accessi appropriati al pronto soccorso: L’Aquila ne ha poco piu’ di 45.000. Deve essere sede di discipline complesse e quindi servirebbe cardiochirurgia, che ha sede a Teramo. Ma il punto e’ che, con la suddivisione delle specializzazioni, sostanzialmente il Dea di secondo livello L’Aquila – Teramo gia’ esiste. Si tratta di costruire, nelle sedi deputate e coinvolgendo i rappresentanti istituzionali di riferimento (perche’ non tornare a convocare il comitato allargato dei sindaci?), un dibattito serio e informato in cui credo che il nostro partito, assieme alla coalizione, possa svolgere un ruolo di primo piano, per arrivare a una strategia complessiva che non penalizzi nessuno, ma salvaguardi e migliori le eccellenze dell’ospedale e dell’Universita’ dell’Aquila”.
Secondo Pietrucci “Con Teramo si possono studiare forme di compensazione per la nostra citta’, possiamo metterle a punto e proporle assieme ai medici, alle associazioni, ai rappresentanti politici, ai sindacati, agli operatori dei due territori di riferimento. Sto lavorando perche’ accada, e perche’ in prospettiva si possa arrivare a una Dea funzionale di secondo livello tra L’Aquila e Teramo. Ma occorre dialogo e responsabilita’, non demagogia. La partita delle sedi amministrative – dall’assessore Paolucci nella prospettiva della Asl unica ho avuto l’impegno della sede nel capoluogo di Regione, che ritengo debba essere affiancata dall’installazione all’Aquila anche degli uffici dell’assessorato alla Sanita’ – come vogliamo giocarla, tutti assieme?”.
“Dai tavoli con la pubblica amministrazione che sto coordinando – prosegue l’esponente politico – emerge che L’Aquila ha un enorme patrimonio immobiliare pubblico che puo’ mettere a disposizione per le sedi amministrative, e che deve percio’ entrare in questa partita. Il sindaco, che partecipa a tutti i tavoli che sto coordinando, condivide questa battaglia, puo’ sostenerla? Ricordo che dal 1971 sono stato il primo a riportare un ufficio regionale all’Aquila, faccio riferimento al Dipartimento delle Politiche forestali, e sto lavorando perche’ lo stesso accada con l’ufficio degli Usi civici. Come mai – si chiede il consigliere regionale – ora si cerca il confronto diretto con il ministro, mettendo in discussione mesi di lavoro della Giunta regionale (condiviso tra gli altri con le organizzazioni sindacali, gli operatori, i comitati ristretti dei sindaci, le associazioni), di cui peraltro il sindaco e’ sempre stato a conoscenza? Lo scorso 6 aprile, infatti, partecipo’ ad Avezzano a un convegno con l’assessore Paolucci in cui si discusse proprio di questi temi. Come mai prima si fidava della Giunta regionale, e ora no? Cosa e’ cambiato? Proprio quel segnale forte di avvertimento che arriva dalle elezioni amministrative ci impone di mettere da parte tutte le ambiguita’ a vantaggio della trasparenza e della condivisione delle scelte, dei criteri e delle decisioni. Mi chiedo percio’ perche’ quando si trattava di scegliere il manager della Asl 1 e richiamavo la necessita’ di considerare le eccellenze del territorio – che inoltre attraverso gli oltre 30 sindaci espresse una posizione chiara, ignorata – venivo accusato di campanilismo e aquilanita’, e invece adesso quella stessa aquilanita’ sembra essere tornata a essere un valore. Mi fa piacere, ma non possiamo andare a corrente alternata. Lo stesso – aggiunge Pietrucci – vale per le questioni dello spostamento della Soprintendenza a Chieti, dell’Arap Unica a Pescara, della nomina del presidente del Parco del Gran Sasso – Monti della Laga, della legge sull’Ater unica, del Masterplan: in tutti queste circostanze venni lasciato solo a difendere le ragioni dell’Aquila in Regione, in quegli stessi mesi si era forse troppo concentrati sul management della Asl dell’Aquila. Ma la sanita’ appartiene ai cittadini, non e’ ne’ dei medici ne’ degli operatori, ne’ tanto meno della politica. Per questo occorre unirsi e non dividersi”, e’ il commento finale del consigliere regionale del Pd.