L’AQUILA: – Su 43 controlli effettuati tra gennaio e maggio di quest’anno sono state riscontrate 24 irregolarità con altrettante violazioni. Quarantaquattro i soggetti verbalizzati. Tali numeri rappresentano i principali risultati consegui in Abruzzo dalla Guardia di Finanza nell’ambito del contrasto al gioco e alle scommesse clandestine. Cinque gli apparecchi e congegni da divertimento sequestrati, 6 tra Pc e mini computer. Inoltre, i finanzieri hanno sequestrato denaro per quasi 900 euro.
“Nel comparto dei giochi amministrati – ha detto il comandante regionale Flavio Aniello illustrando la sua relazione in occasione della cerimonia per il 242esimo anniversario del Corpo – la Guardia di Finanza ha come obiettivo l’aggressione dei diversi fenomeni illeciti ed attua interventi trasversalmente, agendo su tre distinte linee di azione: contrastare l’evasione fiscale, tenuto conto delle significative ricadute sull’economia e sul gettito complessivo prodotte dal gioco illegale; tutelare il mercato, affinche’ gli operatori onesti non subiscano la concorrenza sleale di chi, invece, organizza e promuove giochi illegali e abusivi, nonche’ contrastare tentativi di infiltrazioni della criminalita’ organizzata ovvero condotte di riciclaggio di denaro “sporco”; proteggere i consumatori da proposte di gioco insicure e pericolose, perche’ non gestite dallo Stato, nonche’ tutelare le fasce piu’ deboli, prime fra tutte i minori.
A tal riguardo, dal 2012 – ha ricordato il generale – la Guardia di Finanza, d’intesa con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in forza di un Decreto Legge, concorre nell’attivita’ di contrasto ai fenomeni di gioco minorile, vigilando in maniera particolare su quei punti di offerta di giochi con vincita in denaro collocati in prossimita’ di istituti scolastici primari e secondari, di strutture sanitarie ed ospedaliere e di luoghi di culto”.
Criminalita’ economica, accertato riciclaggio per 2,1 mln
Due milioni 139 mila e 509 euro e’ la somma frutto di riciclaggio che i Reparti della Guardia di Finanza dell’Abruzzo hanno accertato nei primi mesi del 2016 nell’ambito di indagini volte al contrasto alla criminalita’ economico-finanziaria. Il dato e’ stato reso noto stamane a L’Aquila, dal comandante regionale, il generale di Brigata Flavio Aniello, nel corso della celebrazione del 242esimo anniversario della fondazione del Corpo.
In particolare, sono stati eseguiti 10 controlli, una ispezione e denunciate 1 persone. Per segnalazioni relative ad operazioni sospette sono state approfondite le posizioni di 140 soggetti. Nel contrasto alla criminalita’ organizzata sono state sottoposte ad accertamenti economico-patrimoniali 46 soggetti, di cui 33 persone fisiche e 13 giuridiche. Le proposte di sequestro superano i 952 mila euro mentre le confische equivalgono a 500 mila euro.
Le indagini delle Fiamme Gialle hanno riguardato anche i reati fallimentari, segmento nel quale sono stati eseguiti 26 controlli e sfociati con 58 denunce e un arresto. Per i reati societari i controlli sono stati 4, 18 le denunce. Cinque i controlli eseguiti per reati bancari e finanziari con 6 denunce e un arresto. Infine, sul fronte del falso monetario sono state svolte 62 verifiche con 61 persone denunciate e una arrestata. Duecentocinquantasette il numero di banconote sequestrate.
“L’aggressione patrimoniale alla criminalita’ organizzata ed alle sue proiezioni sul sistema produttivo – ha detto nel suo intervento il generale Aniello – rappresenta, unitamente alla tutela delle entrate e delle uscite, un obiettivo di primario interesse strategico per la Guardia di Finanza, unico organo di Polizia giudiziaria con competenze specialistiche in campo tributario ed in grado, quindi, di colpire nella loro globalita’, mettendo in atto il tipico ‘approccio trasversale’ al servizio, tutti quei fenomeni di ostacolo alla crescita ed alla realizzazione di un mercato pienamente concorrenziale.
La ricerca delle ricchezze illecitamente accumulate, in grado di inquinare i circuiti legali dell’economia e di alterare le condizioni di concorrenza, anche mediante fenomeni di usura, oltre che di riciclaggio – ha spiegato il comandante – e’ stata operata con la duplice finalita’ di privare le organizzazioni criminali delle proprie fonti finanziarie e recuperare alla collettivita’ la ricchezza mimetizzata nella societa’ civile e nell’economia legale, ottenuta con gravi delitti. Gli strumenti piu’ efficaci, in casi della specie, si sono rivelati, unitamente alle investigazioni di polizia giudiziaria, le indagini economiche, patrimoniali e finanziarie, attraverso le quali e’ stato possibile colpire la delinquenza nel cuore dei propri interessi economici, patrimoniali ed imprenditoriali, procedendo al sequestro di disponibilita’ riconducibili, oltre che ai vari soggetti responsabili di reiterati delitti di natura economico-finanziaria, anche ai loro prestanome, meglio noti come ‘teste di legno'”.
4 denunce in attivita’ polizia doganale
L’attivita’ di polizia doganale condotta in Abruzzo dalla Guardia di Finanza nei primi mesi dell’anno si e’ concretizzata con 139 controlli, il riscontro di 43 violazioni e la denuncia di 4 soggetti. Venti gli interventi effettuati volti al contrasto alle frodi in materia di accise e prodotti energetici.
“La Guardia di Finanza – ha detto il generale Flavio Aniello durante la cerimonia di stamane per l’anniversario del Corpo – e’ fortemente impegnata anche nel contrasto alle frodi perpetrate nel settore delle accise, con la duplice finalita’ di tutelare la pretesa erariale e di preservare la correttezza del mercato. L’accisa, un’imposta indiretta sulla produzione e sui consumi che colpisce i prodotti energetici, l’alcole etilico e le bevande alcoliche, l’energia elettrica ed i tabacchi lavorati, assicura un considerevole gettito all’Erario, anche in ragione dell’elevata incidenza fiscale.
Proprio per tale ultima peculiarita’ – ha osservato il comandante regionale – le specifiche condotte evasive nel comparto si rivelano particolarmente remunerative. Per contrastare l’evasione nel settore, la Guardia di Finanza opera mediante controlli su strada dei generi trasportati e predisponendo specifiche attivita’ ispettive presso gli opifici di produzione, i depositi fiscali e commerciali, nonche’ gli altri operatori deputati alla gestione ed all’impiego del prodotto.
In modo particolare – ha quindi spiegato Aniello – il Corpo esegue interventi sistematici presso gli impianti di distribuzione stradale di carburanti, soprattutto in corrispondenza degli esodi vacanzieri “di massa”, allo scopo di verificare l’effettivo quantitativo di carburante erogato dalle colonnine, la qualita’ merceologica dei prodotti commercializzati ed il rispetto degli obblighi riguardanti la trasparente informazione sui prezzi praticati”.