
L’AQUILA: – “Domani alle ore 13,30 nel corso della trasmissione “Fatti e misfatti” del TGCom saro’ ospite del direttore Paolo Liguori per discutere del problema dei mancati risarcimenti per l’ingiusta detenzione. Verra’ ripercorsa la mia storia giudiziaria e le incredibili sentenze delle Corti di Appello, della Cassazione e di Strasburgo che nonostante l’assoluzione dopo quasi sei anni di carcere ingiusto non mi hanno riconosciuto il risarcimento per presunte cattive frequentazioni”. Lo annuncia l’aquilano Giulio Petrilli.
“Questo problema – afferma – non riguarda solo me ma tantissimi innocenti, infatti ogni anno su tremila domande per risarcimento di ingiusta detenzione, ne vengono accolte circa solo settecento. Una situazione solo italiana che spero prima o poi venga risolta abrogando l’infelice comma che prevede il non risarcimento nonostante l’assoluzione per “dolo e colpa grave” dell’imputato. Un comma palesemente anticostituzionale – dice Petrilli – perche’ l’assoluzione deve essere rispettata”.
Sono anni, ormai, che, tramite i suoi legali, Petrilli sta portando avanti una lunga battaglia per farsi riconoscere il risarcimento danni per ingiusta detenzione. Era stato arrestato il 23 dicembre del 1980, a 21 anni, con l’accusa di partecipazione a banda armata per un presunto coinvolgimento nell’organizzazione terroristica Prima Linea. Detenuto per 5 anni e 8 mesi, nel regime speciale riservato ai terroristi, e’ stato assolto dai giudici della Corte d’Appello. Un proscioglimento divenuto definitivo in Cassazione nel 1989. La sua richiesta di risarcimento per ingiusta detenzione gli e’ stata pero’ sempre negata in base al primo comma dell’articolo 314 del Codice di procedura penale poiche’ avrebbe avuto frequentazioni “poco raccomandabili”.