L’AQUILA: – Sabato 14 si è svolto a L’Aquila il convegno “Rispetto per sé e per gli altri. Sport e volontariato per una città e una società inclusive” promosso da Special Olympics Team Abruzzo unitamente al Coordinamento di Educazione Motoria Fisica e Sportiva e l’Istituto Superiore Amedeo D’Aosta. L’evento si è tenuto presso l’Aula Magna dell’Istituto “Amedeo D’Aosta” ed ha visto la partecipazione degli studenti delle superiori, degli studenti di Scienze Motorie dell’Università dell’Aquila, di docenti delle scuole aquilane dall’infanzia alle superiori, ma anche dirigenti di Associazioni Sportive del territorio.
La Dirigente Scolastica Maria Chiara Marola attenta e sensibile alle tematiche di inclusione sociale e di emarginazione, ha mostrato subito interesse all’iniziativa volendo ospitare nel proprio Istituto il Convegno. La Dirigente nell’aprire i lavori ci ha ricordato che “Ognuno di noi è unico e speciale, tutti insieme creiamo valore con tutte le nostre diversità ed i nostri valori personali”
Questo progetto di Special Olympics intende promuovere all’interno delle Comunità Scolastiche iniziative volte alla coesione sociale, consapevolezza del valore della persona con le sue abilità diverse. Favorendo l’integrazione e la crescita attraverso percorsi formativi e sportivi unificati in cui non solo la persona con abilità diverse acquista una sua autonomia ed identità, ma anche il giovane studente può scoprire la bellezza della vita partendo dai piccoli gesti.
Ha aperto il convegno D.ssa Maria Vittoria Isidori Docente di didattica generale e speciale Dipartimento di Scienze Umane Università degli Studi dell’Aquila con un intervento sui “Bisogni Educativi Speciali BES e l’educazione all’inclusione”.
A seguire la maestra Irma Morresi dell’I.C. Gianni Rodari di L’Aquila ha raccontato le emozioni che hanno vissuto i suoi alunni partecipando agli eventi Special Olympics: “Lo sport è di tutti” o “Ognuno è speciale” e infine, come dice Simone:” Io con i miei amici mi sento un vincente, ma in verità no, perché qualche volta sbaglio… I bambini mi prendevano in giro dicevano che non sapevo fare i giochi, ma la mia classe conta su di me.”
Anche alcuni familiari hanno portato le loro testimonianze ricordando momenti difficili nell’inserimento scolastico dei loro figli. Alfredo papà di Stefano ha sottolineato la mancanza di relazione al di fuori della scuola con i compagni “Quando vedevo Stefano a casa, solo, davanti al televisore e gli chiedevo: Stefano ma oggi non hai impegni ? lui rispondeva: “ Papà, ma nessuno mi chiama al telefono ! “
Sandra la mamma di Anna emoziona i presenti raccontando storie di non inclusione: “Da bambini quando al parco giochi, inconsapevolmente si fa il vuoto intorno a te con la bambina disabile, gli altri bambini vengono frettolosamente allontanati; da adulti si vive un isolamento ancora maggiore perchè non ci sono più i familiari a proteggerti come da piccolo ed è raro che si riescano a stabilire delle amicizie che, invece, per tutti rappresentano la normalità.”
Anche Annamarta la mamma di Paolo torna sul tema degli amici: “L’amicizia è una parola antica, densa di significati, difficile da curare, in un mondo che teme la diversità. Forse solo lo sport, ma vogliamo sperare e credere che non sia solo così, è in grado di accorciare le distanze con la trisomia 21.”
Ecco dunque che la Scuola – in questo processo di crescita di insieme – diventa un baluardo fondamentale per diffondere in ogni comunità il coraggio ed il valore alto della inclusione.
Solo uno spirito coraggioso e pronto “a scendere in campo” al fianco “spalla a spalla” di una idea così alta, potrà sconfiggere l’isolamento, l’emarginazione del diverso o della persona con disabilità sia essa fisica che intellettiva o relazionale e potrà sconfiggere il proliferare di comportamenti antisociali come il bullismo, una piaga speso taciuta del nostro tempo che vede due elementi (il bullo e la sua vittima) “vittime” quasi allo stesso modo in quanto entrambi imbavagliati e categorizzati, in modo freddo, in una relazione statica, fissa che si ripete in azioni stereotipate, del dominante sul dominato –
Il Programma Special Olympics tutto ed in particolare il Programma Scuola ed il Programma Volontari di Special Olympics donano ed offrono a tutte i contesti sociali, ed in particola modo al mondo della Scuole di ogni ordine e grado, la possibilità di rompere tale schema e ridefinire in modo “nuovo” il link della relazione tra le persone .
Il Programma Volontari di Special Olympics Italia vede la Scuola come una “officina di talento e sapere” importantissima, linea di frontiera indispensabile in cui promuovere ed attraverso cui trasmettere a chi la vive (alunni, docenti, dirigenti e famiglie) il valore della differenza come elemento arricchente e di crescita!
Questo convegno, ricco di spunti e riflessioni, vuole essere l’inizio di un percorso di crescita che Special Olympics Team Abruzzo vuole portare nelle scuole del territorio per promuovere i valori dell’inclusione e del rispetto di se e per gli altri.