L’AQUILA: – di Vanni Biordi – Senza ombra di dubbio la seconda circolare dell’ingegner Vittorio Fabrizi sui subappaltatori è cosa buona e giusta ma, se possiamo, ci permettiamo di avanzare ancora un paio di dubbi relativi ai pagamenti.
Innanzi tutto questa interpretazione di Fabrizi è figlia di una recente discussione in II Commissione e sicuramente scaturisce dopo tante e troppe lamentele arrivate dai tanti artigiani aquilani che con la SOA non si potevano permettere di lavorare nella Ricostruzione; insomma per lavorare avrebbero dovuto sborsare un sacco di quattrini per questo tipo di certificazione.
Il buon lavoro di Vittorio Fabrizi prevede anche una linea etica che rappresenterebbe davvero una bella pagina di trasparenza se le ditte che si aggiudicano gli appalti aderissero senza se e senza ma. In sostanza con questa nuova circolare la ditta appaltatrice non è obbligata a certificare il pagamento del 30% alla ditta o alle ditte subappaltatrici; di conseguenza potrebbero accadere spiacevoli situazioni di ricatto nei confronti degli artigiani che prestano servizio alla ditta che presenta il SAL per ricevere i pagamenti, a meno che non aderiscano a questa linea etica proposta nella circolare di Fabrizi dove è il Comune de L’Aquila a pagare direttamente le ditte che hanno preso il subbappalto.
La domanda adesso è: quante ditte che lavorano nella Ricostruzione che prendono l’appalto di edifici o aggregati avranno l’onestà e la trasparenza di farlo? Lo vedremo, è facile capirlo. Basta solo aspettare