L’AQUILA: – Il 17 Aprile si svolge il referendum per abrogare la norma, inserita nell’ultima Legge di Stabilità, che permette agli attuali concessionari di estrazione e di ricerca di petrolio e gas entro le 12 miglia dalla costa di avere una proroga oltre la scadenza e, dunque, per tutta la durata del giacimento.
Noi dell’Italia dei valori riteniamo che gli impianti di trivellazione rappresentino un pericolo per l’ambiente e per gli ecosistemi e che la scelta dell’estrazione degli idricarburi risponda ad una politica energetica sbagliata, che guarda al passato invece che al futuro.
Anche leggendo i dati del Ministero economico, è chiaro come l’estrazione del gas e del petrolio, tutto quello possibile dal nostro sottosuolo, coprirebbe il fabbisogno energetico nazionale appena per circa 25 mesi!
In nome del petrolio e degli interessi particolari, si rischia di
compromettere in modo irreparabile le coste italiane, i mari e l’ambiente circostante e di pregiudicare tutte le attività economiche, basate sul turismo, sui Parchi e sui Beni culturali, che rappresentano “IL VERO PETROLIO DELL’ABRUZZO” e dell’Italia intera.
E’ un progetto che favorisce solo le cricche e le lobby neconomico-finanziarie, alle quali noi dell’IdV ci siamo sempre opposti e che i cittadini hanno la possibilità di bloccare andando a votare Sì.
Ancora più pressante è l’esigenza di andare a votare Sì, dopo lo scandalo petroli, che ha costretto la Ministra Guidi alle dimissioni e che ha portato alla luce un intreccio di relazioni perverso fra le Multinazionali dell’energia ed una parte del Sistema politico.
E’ necessario, pertanto, una mobilitazione di tutte le forze politiche e sociali progressiste per bloccare la svendita dei mari italiani ai petrolieri e per dare più forza ad un moderno sviluppo economico, incentrato sulla valorizzazione delle nostre ingenti potenzialità ambientali e culturali. Le Forze sociali e politiche progressiste stanno tutte da una parte e spiace soltanto, purtroppo, rimarcare l’ambiguità del Partito Democratico, che ha sostenuto in più circostanze la contrarietà al progetto petrolifero e che ora invita all’astensione, lo stesso PD che esprime 7 dei 9 Presidenti di Regione che hanno promosso il referendum abrogativo della norma5