• Ascolta la radio
mercoledì 29 Marzo 2023 - 05:01
Radio L'Aquila 1
Sostieni l'economia del nostro comprensorio. Compra aquilano.
La radio della città
più bella del mondo!
Previous
Next
  • Cronaca
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Scuola
    • Formazione
  • Arte
    • Cultura
    • Musica e Spettacolo
  • Varie
    • Ambiente
    • Attualità
    • Eventi
    • Multimedia
  • Podcast
    • Perdonanza Celestiniana 2022
    • Lockdown – Storie di comunità
    • Mobbilla
    • Zoom, dentro la notizia
    • Pane Olio 2.0 – Un programma di e per la Comunità
    • Ticket To Ride – Canzoni in viaggio
    • Tempo Reale
    • Radio L’Aquila UnivAQ
    • Pillole di libri
    • Radio L’Aquila Ugo
  • Palinsesto
  • Contatti
  • Ascolta
  • WhatsApp RL1
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Radio L'Aquila 1
  • Cronaca
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Scuola
    • Formazione
  • Arte
    • Cultura
    • Musica e Spettacolo
  • Varie
    • Ambiente
    • Attualità
    • Eventi
    • Multimedia
  • Podcast
    • Perdonanza Celestiniana 2022
    • Lockdown – Storie di comunità
    • Mobbilla
    • Zoom, dentro la notizia
    • Pane Olio 2.0 – Un programma di e per la Comunità
    • Ticket To Ride – Canzoni in viaggio
    • Tempo Reale
    • Radio L’Aquila UnivAQ
    • Pillole di libri
    • Radio L’Aquila Ugo
  • Palinsesto
  • Contatti
  • Ascolta
  • WhatsApp RL1
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Radio L'Aquila 1
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

L’Aquila: Giustino Parisse: “la casa da 80.000 euro diventa un villino di lusso coi soldi della ricostruzione”

Pubblicato da Redazione
giovedì, 14 Aprile 2016 - 12:07
in Cronaca

L’AQUILA: di Giustino Parisse, Il Centro – Ormai è una certezza: la ricostruzione sta andando avanti su una doppia linea. Per il centro storico dell’Aquila ci sono le “maggiorazioni” (vedi manuale scheda parametrica), per le frazioni ci sono le “diminuzioni” (vedi ordine di servizio numero 3 dell’ufficio speciale).

SPRECHI E TAGLI. Insomma per compensare gli “sprechi” si fanno i “tagli” e a pagare sono sempre quelli che non hanno santi in paradiso. Ma la ricostruzione dell’Aquila, se parliamo di soldi dati a vanvera, ha una bella tradizione. Potremmo citare le case A dove i famosi 10.000 euro a testa sono serviti a dare al massimo una tinteggiata, o le case B ed E della periferia con cifre da capogiro (della serie tanti soldi a chi ha avuto pochi danni), e poi i palazzi vincolati dell’Aquila con fondi aggiuntivi per restaurare le opere d’arte contenute all’interno e su cui è meglio stendere un velo pietoso (adesso c’è anche chi vorrebbe soldi pubblici per rifare il look alle pietre che spuntano dai muri degli edifici). Ma la madre di tutti gli sprechi ha un nome preciso: ordinanza della presidenza del consiglio dei ministri (Opcm) 3832 del dicembre 2009. Con quell’Opcm si stabilivano le regole per ottenere la cosiddetta “abitazione equivalente”. Per capirci: io ho una casa che è crollata per almeno il 25 per cento, decido di non aspettare la ricostruzione e chiedo di avere una abitazione equivalente. Il Comune mi dà i soldi e io compro una nuova abitazione dove meglio credo, anche a Milano. Questa possibilità esiste ancora oggi (fatti i conti sarebbero quasi 600 i proprietari che hanno optato per l’abitazione equivalente).

L’ORDINANZA. Con l’Opcm 3832, però, l’operazione era stata architettata in modo tale che ci sono stati degli eccessi evidenti. Se ne parlò già qualche anno fa, ma la questione venne buttata in caciara (politica) e se ne smarrì il senso vero. Oggi raccontiamo una storia che si sviluppa intorno a quell’Opcm (pare siano stati almeno 40 i cittadini che ne hanno approfittato, legittimamente). Nel 2004 una persona acquista (con riscatto) da un ente pubblico un appartamento costruito negli anni Sessanta del secolo scorso e lo paga circa 80.000 euro. Per avere soldi cash stipula un mutuo con una banca. Tutto bene fino al 6 aprile del 2009. L’appartamento subisce gravi danni a causa del sisma. Il proprietario, in base all’Opcm, chiede di avere l’abitazione equivalente. L’appartamento danneggiato viene “periziato” e se ne stabilisce il valore: circa 120.000 euro. È a questo punto che appare Fintecna, la società controllata dal ministero del Tesoro, la quale acquista la struttura semi crollata: consegna più di 60.000 euro a una banca per estinguere il mutuo contratto nel 2004 dal proprietario e il resto viene dato direttamente al proprietario il quale senza colpo ferire non ha più il mutuo da pagare e in più si mette in tasca dei soldi. Provvisoriamente gli viene assegnato un alloggio del piano Case dove nei primi tempi non si pagavano bollette di nessun genere. Fin qui tutto liscio.

EQUIVALENTE. Si passa poi alla fase successiva. Il cittadino chiede al Comune di avere una cifra congrua per comprarsi l’abitazione equivalente. È giusto, l’Opcm lo prevede. Per una casa che da perizia valeva circa 120.000 euro viene riconosciuto un contributo di circa 330.000 euro. Piccolo mistero: a quei 330.000 euro dovevano essere tolti o no i 120.000 euro pagati da Fintecna? L’Opcm indicava la necessità di una compensazione. Ma in questo caso non ve n’è traccia. Infatti, con i 330.000 euro viene acquistata un’abitazione definita – appunto – equivalente (ma equivalente a cosa?) che in realtà è un villino (mentre la prima era un semplice appartamento condominiale). Ma non basta: nell’atto notarile gli acquirenti chiedono al costruttore-venditore delle migliorie: sistemare il giardino, pavimentare un’area esterna, ritinteggiare tutto. Il venditore accetta e l’affare è fatto. Il ranocchio (la casa da 80.000 euro) grazie al bacio dello Stato, diventa principe (villino da 330.000 euro costruito nel 2007). E tutti vissero felici e contenti. Norme rispettate. Tutto lecito. È finita? No, perché Fintecna ora è proprietaria di quell’appartamento semicrollato. Che farà? Probabile che chieda un indennizzo al Comune dell’Aquila per ricostruirlo. Quanti euro? Boh. Ma siamo sempre nell’ordine delle centinaia di migliaia. Lo Stato quindi ha pagato (inizialmente sotto le vesti di Fintecna) 120.000 euro per comprare la casa semicrollata, poi ha tirato fuori 330.000 per l’abitazione equivalente e infine dovrà sborsare altre centinaia di migliaia di euro per la ricostruzione dell’originale. Quella casetta di 80.000 euro comprata nel 2004 ha mosso un “giro d’affari” di oltre 600.000 euro.

LA DOMANDA. Questa vicenda, che risale a un periodo compreso fra il 2010 e 2011 (l’Opcm fu in qualche caso “stoppata” quando ci si accorse che era insostenibile) apre interrogativi che sono molto attuali: sia all’Aquila che nelle frazioni si stanno ricostruendo anche quelle case che sono state cedute al Comune in cambio di altre abitazioni. Quindi: il Comune paga la casa equivalente, poi dà un contributo all’aggregato per ristrutturare la parte che ha ricevuto

in proprietà da chi ha scelto l’equivalente, e poi? Quando quelle case diventate pubbliche saranno ricostruite, in tutto o in parte, che fine faranno? Verranno vendute? E i soldi andranno al Comune o saranno restituiti allo Stato? Ai posteri l’ardua sentenza.

Print Friendly, PDF & Email

Articoli Correlati

Ambiente: riaperto a L’Aquila Parco Giochi del Castello
Ambiente

Ambiente: riaperto a L’Aquila Parco Giochi del Castello

Pubblicato da Redazione
martedì, 28 Marzo 2023 - 18:34
Giunta: i provvedimenti approvati nella seduta del 28 novembre
Cronaca

Sanità: nessuna comunicazione circa un eventuale annullamento dei fondi PNRR

Pubblicato da Redazione
martedì, 28 Marzo 2023 - 18:24
Poste Italiane: nuove cassette postali “smart” in 5 piccoli comuni aquilani
Ambiente

Poste Italiane: nuove cassette postali “smart” in 5 piccoli comuni aquilani

Pubblicato da Redazione
martedì, 28 Marzo 2023 - 16:59
PNRR per sanità è in ritardo: centrosinistra, “Oltre 3 milioni di finanziamenti revocati alla Giunta lenta”
Cronaca

PNRR per sanità è in ritardo: centrosinistra, “Oltre 3 milioni di finanziamenti revocati alla Giunta lenta”

Pubblicato da Redazione
martedì, 28 Marzo 2023 - 16:48
L’Aquila: inaugurata nuova pavimentazione su Corso Vittorio Emanuele II e acceso albero di Natale in Piazza Duomo
Ambiente

Siamo a un bivio tra 2 idee città: cittadini devono dire se Città set o città vera”

Pubblicato da Redazione
martedì, 28 Marzo 2023 - 16:07

Consigliati da Radio L'Aquila 1

abruzzo che spettacolo 2
abruzzo che spettacolo 3
abruzzo che spettacolo_350x300_05
abruzzo che spettacolo 1

Radio L'Aquila 1 supporta RSL​

Radio L'Aquila 1 supporta Meteo D'Aosta

Iscriviti alla newsletter

Archivio news

–

Partner

manuweb
  • Cronaca
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Scuola
  • Arte
  • Varie
  • Podcast
  • Palinsesto
  • Contatti
  • Ascolta
  • La nostra storia
Privacy Policy

© 2010 ... 2020 - INFOMEDIA GROUP s.r.l. - Sede legale e operativa: Via Giuseppe Saragat n. 24 (Zona Industriale di Pile) - 67100 L'AQUILA
RADIO L'AQUILA 1 - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale dell'Aquila al n. 205/1982 - Registrazione al R.O.C n. 12606/2005
Partita IVA 01446050666 - Tel.: +39 0862 311013 - Fax: +39 0862 028025 - E-mail: rl1@rl1.it
Alcune foto potrebbero essere prese dal Web e ritenute di dominio pubblico; i proprietari contrari alla pubblicazione potranno segnalarcelo contattando la redazione: rl1@rl1.it - 0862 311013 - WhatsApp: 346 1263319

  • Cronaca
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Scuola
    • Formazione
  • Arte
    • Cultura
    • Musica e Spettacolo
  • Varie
    • Ambiente
    • Attualità
    • Eventi
    • Multimedia
  • Podcast
    • Perdonanza Celestiniana 2022
    • Lockdown – Storie di comunità
    • Mobbilla
    • Zoom, dentro la notizia
    • Pane Olio 2.0 – Un programma di e per la Comunità
    • Ticket To Ride – Canzoni in viaggio
    • Tempo Reale
    • Radio L’Aquila UnivAQ
    • Pillole di libri
    • Radio L’Aquila Ugo
  • Palinsesto
  • Contatti
  • Ascolta
  • WhatsApp RL1
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
× Contattaci su WhatsApp