
L’AQUILA: – E’ arrivato a Paganica il leader della Lega Nord Matteo Salvini.
“Il Comune non è neanche lontanamente in grado di gestire una roba del genere. Inutile uscire dall’emergenza se non sei in grado di farlo” – dichiara Matteo Salvini commentando la situazione dei puntellamenti nel corso principale di Paganica, la più popolosa frazione dell’Aquila.
E’ il consigliere comunale paganichese Daniele Ferella a fare da guida, spiegando la situazione della frazione aquilana.
Mentre faceva un comizio per la folla su una panchina della Villa di Paganica, Salvini è stato contestato da un cittadino: “vieni qui a fare lo sciacallo con la felpa L’Aquila ma hai detto che siamo dei terroni, vergognati!”
“No no, Bertolaso no”- ha poi aggiunto Salvini che non ha voglia di parlare dell’ex numero uno della protezione civile e si limita a dire, riferendosi al sindaco di Roma: “Bertolaso non e’ il mio candidato, non sono qui a parlare di politica”.
Il leader ha poi incontrato una delegazione di artigiani e allevatori locali che gli hanno prospettato una serie di problematiche proprio relative al post sisma di cui Salvini ha garantito loro che si fara’ parte attiva ad ogni livello istituzionale.
“Il governo prenda in mano la situazione per quanto riguarda la ricostruzione post sisma perche’ evidentemente il Comune dell’Aquila non e’ all’altezza” – ha poi sottolineato il segretario federale della Lega Nord e presidente di NcS, Matteo Salvini, parlando sempre nella frazione di Paganica a pochi giorni dal settimo anniversario del tragico sisma del 6 aprile 2009.
“E’ mio dovere essere qua per ricordare a chi governa che c’e’ ancora tanta gente senza casa, senza futuro e senza negozi. Non entro nelle polemiche su chi doveva fare e cosa doveva fare. So che, dopo sette anni – ha osservato Salvini – non e’ possibile che ci siano ancora delle frazioni che non hanno avuto ancora una lira di investimento. Se ci sono centinaia di progetti fermi non si puo’ pensare che un solo Comune prenda in mano il destino di 50-60 frazioni. Evidentemente hanno sbagliato a valutare. Probabilmente, qualcuno, penso al Pd, pensava di poter gestire tutto lui, appalti, subappalti e subappalti dei subappalti. Non sono in grado di farlo, quindi, ci vuole un intervento nazionale per sbloccare situazioni ferme da anni.”
“Se e’ vero – ha sservato ancora il leader della Lega Nord – che se ci sono un sacco di soldi, ma non esamini i progetti e non fai partire i lavori, quei soldi rimangono nel cassetto. Anzi, cornuti e mazziati”.
Dopo la sua visita nella frazione di Paganica, Matteo Salvini, e’ giunto nella piazza Duomo del capoluogo abruzzese per tenere una conferenza stampa. Arrivato dopo centinaia di metri sotto la sede del Comune, il leader della Lega Nord e’ stato contestato da un gruppo di persone, soprattutto giovani, al grido di “vattene, vattene”.
Gli insulti non sono mancati e ad attendere l’arrivo di Salvini anche uno striscione con la scritta ‘L’Aquila non ti vuole, vattene’. Mentre i sostenitori di Salvini lo applaudivano il presidente del Movimento ha mandato un bacio all’indirizzo dei contestatori che, a loro volta, lo hanno apostrofato con l’epiteto “sciacallo”.
La protesta, comunque, non e’ andata oltre le parole di offesa.
E poi ancora: “del passato mi interessa relativamente. L’Italia muore di commissioni di inchiesta. Vorrei che ci fosse una commissione per il domani, non per vedere di chi e’ stata la colpa di ieri perche’ qua a furia di guardare al passato non andiamo avanti”. Oggi ho incontrato tantissime persone per bene: parroci, mamme, insegnanti, artigiani.”
“E’ una vergogna – ha affermato Salvini – che dall’inizio di quest’anno non lavorino per la ricostruzione gli artigiani di questa citta’ perche’ qualcuno a Roma o in comune ha deciso di privilegiare le grandi aziende che arrivano da altre parti. L’Aquila deve essere ricostruita con la gente del posto. E’ indegno di un Paese civile – ha proseguito – che a sette anni dal terremoto ci sia gente che vive fuori di casa mentre qua qualcuno si preoccupa di chi arriva. Ora – ha detto senza mezzi termini il leader della Lega – io mi incazzo come una bestia per il fatto che ci siano aquilani ed emiliani fuori di casa loro dopo anni dal terremoto e ci sia tutto per chi sbarca domani mattina a Lampedusa”.