
L’AQUILA: – “È una vergogna che nell’Aula consiliare della nostra città il Crocifisso sia divenuto ostaggio di mere convenienze politiche. Premesso che la fede è di chi ce l’ha, e che non sta certo a me sindacare su convinzioni che sono e devono restare personali, la rimozione del Crocifisso non è semplicemente il risultato di una malintesa interpretazione della laicità, ma un vero e proprio atto di ignavia. Se non erro, molti di quelli che hanno votato a favore all’ allontanamento – o, peggio, si sono astenuti – sono stati e saranno forse, poi, tra i primi a sfilare alla Processione del Venerdì Santo e al Corteo della Perdonanza, come hanno già fatto, mostrando cioè, secondo convenienza, un rispetto a intermittenza delle nostre tradizioni. Magari la prossima volta qualcuno, opportunamente indottrinato da questa cultura dello sfascio, proporrà di rimuovere anche il trigramma bernardiniano IHS che campeggia su gran parte delle porte del centro storico ed è all’origine della sigla che appare sul nostro stesso stemma civico. Oppure sono prerogative da salvaguardare solo per i turisti? A questo punto bisogna decidere cosa si vuole fare di questa Città. Non vorrei che il terremoto abbia distrutto anche l’identità di questa città .”
E’ quanto scrive in una nota il Consigliere Comunale Roberto Tinari (Forza Italia).