L’AQUILA: – Nel contrasto alla criminalita’ organizzata i vari Reparti della Guardia di Finanza hanno operato, nel 2015, sequestri per 3 milioni e 276 mila euro ma le proposte avanzate sfioravano i 5 milioni. Le confische ammontano a 1 milione e 408 mila euro.
I soggetti sottoposti ad accertamenti economico-patrimoniali sono stati 132. Tre le ispezioni nell’ambito di attivita’ antiriciclaggio.
In questo contesto, come emerge dal consuntivo di un anno di attivita’ presentato stamane a L’Aquila dal comandante regionale, il generale di Brigata Flavio Aniello, le Fiamme Gialle hanno effettuato 11 controlli, denunciato 233 persone, accertate 49 violazini amministrative e una penale. Nell’ambito del contrasto all’usura sono stati eseguiti 11 controlli, denunciate 6 persone di cui 3 in stato di arresto.
L’aggressione patrimoniale alla criminalita’ organizzata ed alle sue proiezioni sul sistema produttivo rappresenta, unitamente alla tutela delle entrate e delle uscite, un obiettivo di primario interesse strategico per la Guardia di Finanza, unico organo di Polizia giudiziaria con competenze specialistiche in campo tributario ed in grado, quindi – ha sottolineato il generale Aniello nella sua relazione – di colpire nella loro globalita’, mettendo in atto il tipico “approccio trasversale” al servizio, tutti quei fenomeni di ostacolo alla crescita ed alla realizzazione di un mercato pienamente concorrenziale.
La ricerca delle ricchezze illecitamente accumulate, in grado di inquinare i circuiti legali dell’economia e di alterare le condizioni di concorrenza, anche mediante fenomeni di usura, oltre che di riciclaggio, e’ stata operata mediante l’esecuzione di 9 piani operativi, con la duplice finalita’ di privare le organizzazioni criminali delle proprie fonti finanziarie e recuperare alla collettivita’ la ricchezza mimetizzata nella societa’ civile e nell’economia legale, ottenuta con gravi delitti.
Gli strumenti piu’ efficaci, in casi della specie, si sono rivelati, unitamente alle investigazioni di polizia giudiziaria, le indagini economiche, patrimoniali e finanziarie, attraverso le quali e’ stato possibile colpire la delinquenza nel cuore dei propri interessi economici, patrimoniali ed imprenditoriali, procedendo al sequestro di disponibilita’ riconducibili, oltre che ai vari soggetti responsabili di reiterati delitti di natura economico-finanziaria, anche ai loro prestanome, meglio noti come “teste di legno”.